Umbria

Processo Duchini: caduto l’abuso d’ufficio, restano in piedi due accuse di rivelazioni di segreto


Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, secondo la quale l’abrogazione dell’abuso d’ufficio non è incostituzionale, si torna in aula i 10 ottobre a Firenze nel processo Duchini. Nei confronti dell’ex procuratore aggiunto di Perugia, difesa dall’avvocato Nicola Di Mario, che davanti alla Consulta ha sostenuto l’infondatezza della questione di legittimità sollevata dal tribunale di Firenze (inesistenza di un obbligo giuridico di criminalizzazione dell’abuso d’ufficio e insussistenza di un divieto di abrogazione dello stesso delitto derivante dalla Convenzione di Mèrida), rimangono in piedi due presunte rivelazioni di segreti di ufficio. Accuse che la difesa reputa «insussistenti sul piano giuridico», più una fattispecie di corruzione in atti giudiziari riqualificata in aubuso d’ufficio, reato che ad oggi non è più previsto dalla legge. 

La sentenza Contro Antonella Duchini la Procura di Firenze ha chiesto una condanna pesantissima a 12 anni e mezzo di reclusione, la difesa ha invece sollecitato l’assoluzione. Le contestazioni di rivelazioni di segreto d’ufficio – si apprende – si prescriveranno a dicembre, perciò un paio di mesi dopo la sentenza. Il 10 ottobre, ragionevolmente, una volta acquistita la sentenza della Corte Costituzionale, il collegio di giudici fiorentino si ritirerà in camera di consiglio per emettere la decisione.

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