Abruzzo

SISMA 2009: ESCLUSO EMENDAMENTO PRO RICERCATORI, “VERGOGNA, ATENEI CRATERE COLONIA PROF LAZIALI” | Notizie di cronaca

L’AQUILA – “Improponibile”: questa la dicitura che compare al fianco dell’emendamento al decreto legge Economia, presentato in commissione Bilancio di Palazzo Madama dai senatori abruzzesi di Fdi Guido Liris, capogruppo della stessa commissione, ed Etel Sigismondi, segretario regionale, che riguarda la possibilità per i ricercatori universitari residenti nel cratere alla data del 6 aprile 2009 e 2016 di ottenere agevolazioni nel computo di quelli che sono i requisiti per poter accedere alla cattedra e diventare professori associati.

Alla luce del fatto che la loro carriera è stata compromessa dalla lunga fase dell’emergenza post sisma che ha riguardato in maniera significativa i ricercatori residenti nei territori del sisma e collocati nell’Università dell’Aquila e in quelle del cratere, in termini di logistica, master, frequenza di lezioni, esperienze internazionali ecc.

Una misura a lungo invocata e attesa da tanti ricercatori abruzzesi e anche aquilani che valutano la possibilità di intraprendere questo percorso, che si sono visti penalizzati e scavalcati da colleghi di altre regioni per ben 15 anni, nel caso dei terremotati del 2009, nei quali i criteri per superare l’abilitazione scientifica non hanno mai considerato lo svantaggio per queste persone.

Un gruppo della categoria, dopo la doccia fredda, ad Abruzzoweb esprime dunque tutta la rabbia e delusione, per una esclusione dovuta per di più, per motivi di copertura economica, questo risulta agli atti parlamentari.

“E’ una misura senza costi per lo Stato – protestano i ricercatori – a differenza delle altre misure, perché quando un ricercatore tipo b vince un concorso le somme per stabilizzarlo sono già assegnate in attesa delle sua abilitazione a professore associato che deve avvenire entro 3 anni. Una misura che appare doverosa, urgente per quel gruppo di ricercatori vincitori di concorso in scadenza nel 2025 per essere stabilizzati, anche se scomoda per chi sta usando da anni le università dei nostri territori per carriere di altri, romani e laziali in particolare. Usando lo svantaggio causato dal terremoto sui giovani ricercatori dei crateri di cui non si è mai tenuto conto. Una vera vergogna!”.

Anche Alessandro Grimaldi,  segretario regionale abruzzese del sindacato dei medici Anaao e  presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila, aveva detto senza mezzi termini che “dentro le strutture ospedaliere l’università per sua stessa vocazione si deve dedicare alla didattica, alla ricerca e poi all’assistenza. È chiaro che una parte della didattica si svolge all’interno degli ospedali attraverso anche le scuole di specializzazione”, ma “non c’è bisogno di gente che lavora due giorni a settimana”.

Per i ricercatori, insomma “si sta perdendo l’occasione di porre termine ad una ingiustizia, che regala sempre di più le facoltà di Economia, Scienze Politiche, Giurisprudenza ecc. a professori di altre città, di altri luoghi, impoverendo la categoria di giovani capaci, ma svantaggiati perché residenti nei territori terremotati”.

L’emendamento fa parte del pacchetto presentato assieme a quelli per il rifinanziamento della ricostruzione 2026 attingendo ai soldi non spesi delle altre emergenze post sisma o per le infrastrutture, l’estensione dei benefit del superbonus al 110% anche nel cratere sismico 2009, la proroga dei contratti dei precari impegnati nella ricostruzione, che invece sono stati accolti, e adesso potranno proseguire l’iter in commissione, con i pareri dei vari ministeri competenti, poi servirà il parere per la copertura finanziaria, il vero scoglio da sciogliere, del Ministero dell’Economia. Se la commissione approverà, gli emendamenti arriveranno in aula con il dl Economia entro fine mese.

Commentano dunque i ricercatori: “Dopo 15 anni d’indifferenza per la categoria, che ha permesso sostanzialmente di eliminare professori terremotati dalle università a vantaggio di altri, l’emendamento permetterebbe a soggetti già vincitori di concorso (ricercatori) di essere stabilizzati ottenendo l’abilitazione a professori associati con criteri di giudizio sensibili al loro status di terremotati. Per 15 anni questo non è avvenuto e tutti i criteri di giudizio non prevedono, per norma applicabile, sensibilità alcuna per i terremotati che hanno visto la loro carriera condizionata dallo svantaggio”.

“Il giudizio sui ricercatori si sviluppa su tutta la loro carriera per essere abilitati – viene infatti spiegato -, per 15 anni dal 2009 per quanto riguarda gli aquilani, i ricercatori terremotati sono stati trattati e giudicati senza considerare il loro status nei settori non bibliometrici, ovvero che non considerano solo le pubblicazioni scientifiche e il loro impatto, ma anche altre iniziative e attività inaccessibili ai terremotati, fenomeno che ha allontanato per anni ed anni gli studiosi da un percorso regolare, tutto ciò ha fatto molto comodo, sempre di meno e quasi assenti nelle università giovani professori di aree terremotate a vantaggio degli altri che senza impedimento alcuno hanno potuto costruire una carriera in linea con i criteri richiesti per l’abilitazione”.

Una vergogna, dunque, che “regala sempre di più le facoltà di Economia, Scienze Politiche, Giurisprudenza ecc., settori non bibliometrici, a professori di altre città, di altri luoghi, impoverendo la categoria di giovani capaci, ma svantaggiati perché residenti nei territori terremotati. Questo ovviamente ha ripercussioni su molti aspetti. Basti guardare infatti a quanto faticano a vincere i professori del posto nelle elezioni dei rettori delle università nei luoghi del cratere. Devono scendere a patti, ci usano da anni e ora hanno ancora il coraggio di venderci, non rimediando con quell’emendamento a questa vergogna. L’emendamento però non è accettato, risulta “improponibile” per i costi che determina allo Stato, enorme bugia…non si è chiesta un’abilitazione automatica ,che potrebbe ritenersi doverosa, bensì solo un adeguamento dei criteri”.

Questo infine il testo integrale dell’emendamento a firma, oltre che di Liris e Sigismondi, anche del senatore siciliano di Fdi Raoul Russo.

PROPOSTA DI MODIFICA N. 4.22 AL DDL n. 1565
Liris, Sigismondi, Russo

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente: ” 5-bis. Al fine di garantire la continuità della ricerca e dell’attività didattica negli istituti universitari e al contempo favorire la stabilizzazione della carriera accademica dei soggetti svantaggiati dalle conseguenze degli eventi sismici del 2009, del 2012 e del 2016, gli istituti universitari procedono alla chiamata nel ruolo di professore associato, su istanza dell’interessato, dei ricercatori universitari di tipo B appartenenti ai settori scientifici non bibliometrici di cui all’allegato D del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 7 giugno 2016, n. 120, residenti alla data degli eventi sismici in uno dei comuni ricompresi nei medesimi crateri sismici ed in servizio, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, presso gli istituti procedenti.

Le chiamate nel ruolo di cui al presente comma sono effettuate a valere sulle facoltà assunzionali di ciascun istituto disponibili a legislazione vigente, in conformità alle disposizioni dettate dall’art. 18, comma 2, della legge 30 dicembre 2010, n. 240.

A tal fine, l’attribuzione dell’abilitazione scientifica nazionale, ove non già conseguita, e la valutazione positiva ai fini della chiamata ad opera degli istituti di cui agli articoli 16 e 24, comma 5, della legge n. 240 del 2010, sono riconosciute in favore dei ricercatori, in deroga ai criteri e parametri previsti dall’art. 5 del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 120 del 2016, previa verifica da parte delle competenti commissioni nazionali e di istituto della esclusiva sussistenza quantitativa di almeno due terzi degli indicatori di attività scientifica di cui al punto 2 dell’allegato D del medesimo decreto n. 120 del 2016.

Ai fini delle verifiche di cui al periodo che precede, il Ministero dell’università e della ricerca e gli istituti universitari introducono specifiche e supplementari procedure di abilitazione e di valutazione cui possono partecipare anche i candidati il cui contratto venga a scadere nelle more degli adempimenti o nel corso delle verifiche e per i quali non si applicano le limitazioni previste dall’articolo 3, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 4 aprile 2016, n. 95.”.

aprile 2016, n. 95.”.

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