Dentro Lamborghini: ciò che resta quando l’effimero svanisce
Chi vi scrive non è un habitué delle supercar, né tantomeno un fanatico delle esperienze esclusive, ma la recente full immersion orchestrata da Lamborghini merita una narrazione attenta, come un libro ben scritto che non ha bisogno della parola lusso per esprimersi compiutamente. La chiave di lettura è semplice, quasi ovvia: eccellenza. Quella vera, che prescinde dai conti correnti e dai patrimoni di famiglia, per radicarsi nella passione e nella continua ricerca della perfezione.
Un metro quadrato di storia
Il viaggio comincia a Sant’Agata Bolognese, tempio storico delle supercar italiane, dove la Revuelto prende forma nelle mani sapienti di chi sa esattamente cosa sta facendo. È la prima Lamborghini ibrida plug-in della storia del marchio, una vettura che unisce l’elettrificazione alla tradizione del V12 aspirato, fondendo potenza estrema e tecnologia d’avanguardia. La fabbrica Lamborghini non è soltanto una linea produttiva, bensì una cattedrale laica dedicata al culto della precisione, con robot ultramoderni che danzano tra pannelli e scocche.
Eppure conserva ancora, quasi fosse una reliquia, un metro quadrato del pavimento originario risalente ai tempi di Ferruccio Lamborghini. Passeggiando fra i reparti dedicati alla personalizzazione delle vetture, salta agli occhi una dedizione totale: ogni operaio, ingegnere, designer sembra animato dalla missione di superare se stesso. Nulla appare banale, soprattutto la scelta di un colore o la posizione di una cucitura, decisioni prese con l’impegno e la concentrazione di chi non ammette mediocrità.
Lo studio Ad Personam
Accanto allo stabilimento, il museo Lamborghini, recentemente ristrutturato, custodisce gioielli che raccontano decenni di storia motoristica italiana. È qui, tra modelli leggendari, che si coglie pienamente il significato della parola perfezione, termine abusato che in questo tempio ritrova tutta la sua dignità. Un passaggio obbligato per clienti -e non- che vogliono trarre ispirazione e comprendere appieno le origini del marchio, per poi spostarsi nello Studio Ad Personam, un atelier esclusivo dove ogni dettaglio della vettura può essere personalizzato con cura maniacale, dai coprimozzi dei cerchi alle parti in fibra di carbonio. Così tanti elementi da personalizzare che è difficile trovare due Lamborghini uguali.
Questa stessa attenzione alla storia e ai dettagli accompagna l’arrivo serale a Bologna, al Grand Hotel Majestic già Baglioni, il più antico hotel della città, elegante testimonianza del lusso discreto di un tempo, dove ogni ambiente è intriso di memoria e stile. L’enoteca Morandi, così chiamata in omaggio al celebre pittore Giorgio Morandi, propone una cena ideata per essere un’armonia di gusti, servizio impeccabile e atmosfera rarefatta, con una selezione di vini degna del nome che porta. La vicinanza delle camere è stata strategica. Dormire in una suite diventa così l’ultimo tassello di un mosaico fatto di attenzione, dedizione e gusto per le cose fatte bene.
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