l’appello dell’Avis Chieti per fronteggiare il calo delle presenze estive
“Prima di partire per le vacanze, donate il sangue: non rimandate a settembre ciò che potete fare oggi e che è importante per rivalutare il valore della vita stessa”. È l’appello che arriva da Tullio Parlante, già presidente dell’Avis comunale di Chieti per otto anni, che lo scorso marzo ha lasciato la guida dell’associazione a Claudio Gialloreto.
Una realtà, quella dell’associazione dei donatori di sangue, molto vivace non solo nella città di Chieti, dove ci sono 1.857 donatori effettivi, ma anche in tutta la provincia, dove l’Avis conta 27 consorelle. Il quartier generale, in via Principessa di Piemonte, attualmente è sottoposto a lavori di ristrutturazione, ma l’attività dei volontari non si ferma mai.
Non solo, soprattutto, nel cosiddetto “polo di chiamata”, ospitato nei locali del centro trasfusionale del policlinico Santissima Annunziata, dove un’organizzazione precisa fa in modo che i donatori vengano contattati appena maturano i requisiti per poter donare, anche in base alle necessità del gruppo sanguigno; ma anche sul territorio, tra feste (l’ultima, a giugno, è stata ospitata all’università d’Annunzio), spettacoli, incontri nelle scuole e nell’ateneo, attività di proselitismo e prevenzione.
“L’obiettivo – spiega a Chieti Today Tullio Parlante, memoria storica e ancora fra le colonne dell’Avis Chieti – è riuscire ad arrivare all’autosufficienza, che si raggiunge con 4.500 sacche l’anno. Ci siamo vicini, nel 2024 abbiamo chiuso con 3.256 donazioni e non è poco, considerando che ogni anno registriamo un aumento delle donazioni anche del 4%. Ma in estate il fabbisogno di sangue cresce e purtroppo c’è un rallentamento, sebbene non si siano mai raggiunge situazioni di emergenza o carenza, come accaduto negli anni passati in altre realtà”.
“In estate – aggiunge – aumentano gli incidenti stradali e le richieste di sacche di sangue per le sale operatorie che lavorano in continuazione, ma il sangue serve sempre, non possiamo permetterci il lusso di rimanere senza approvvigionamenti. Basti pensare che, per un intervento di cuore, servono dalle 15 alle 18 di sacche di sangue. Voglio quindi ricordare ai donatori di controllare se sono passati i periodi stabiliti per la donazione e andare a donare prima di partire delle vacanze”.
Ma come funziona la donazione del sangue e chi può farlo?
“Donare il sangue è sicuro, gratuito e anonimo – precisa Claudio Gialloreto, presidente dell’Avis Chieti – non ha conseguenze sulla salute del donatore e può salvare una vita. Basti pensare alle persone affette da emofilia o talassemia, una patologia che è più frequente in alcune aree geografiche, che vivono letteralmente grazie alle trasfusioni di sangue perché riscontrano problemi nella coagulazione. Senza la donazione di sangue non potrebbero vivere”.
Come detto, è il polo di chiamata di via dei Vestini a gestire il calendario delle donazioni. Per donare il sangue bisogna essere in buona salute, non assumere terapie che aggrediscano l’emoglobina (anche se ogni situazione va valutata con i medici competenti), avere un peso di almeno 50 chilogrammi. Qualora ci si debba sottoporre a una gastroscopia, o si vogliano fare tatuaggi o piercing, la donazione non è vietata, ma bisogna rispettare uno stop di almeno 3 mesi. Gli uomini possono donare il sangue ogni 3 mesi, fino a 4 volte l’anno, mentre le donne in età fertile non possono superare le due donazioni ogni 365 giorni. Dopo la menopausa, purché rispettino ancora i criteri di buona salute, le donazioni possono diventare anche 4 ogni 12 mesi. Organizzazione diversa per la donazione del plasma, che non ha particolari limiti temporali ed è utilissima per la realizzazione di farmaci salvavita.
Prima della donazione bisogna seguire un’alimentazione leggera (seguendo le indicazioni dei professionisti sanitari) e, una volta terminata, la sacca di sangue da 450 cc segue un iter rigorosissimo, che parte dal controllo del gruppo sanguigno (com’è noto, non tutti possono ricevere il sangue da tutti i gruppi sanguigni, ma c’è una compatibilità solo per alcuni) a quello della “qualità” del sangue.
“Dopo la donazione – specifica Gialloreto – le sacche vengono controllate nei vari laboratori e testate in maniera accuratissima, attraverso diversi passaggi, finché non vengono trasfuse ai riceventi. In particolare, ogni sacca è ispezionata da vari tecnici, poi dal medico di laboratorio. È tutto assolutamente sicuro, per il donatore e per il ricevente”.
Negli anni, la consapevolezza e la sensibilità sul tema è indubbiamente cresciuta, ma molto si può ancora fare. “Nel 1987 – ricorda Parlante – si registravano 350 donazione di sangue ogni anno, oggi sono più di 3mila. L’attività di un’associazione come l’Avis è utile, soprattutto fra i più giovani, per garantire un rinnovo generazionale. Anche se, va detto, quando c’è necessità, i più giovani sono pronti a farsi avanti per donare. È un fatto positivo, ma non deve esserci il boom soltanto durante l’emergenza: bisogna fare in modo di mantenere sempre l’equilibrio nelle donazioni, in modo che ospedali e sale operatori abbiano sempre il sangue necessario anche di fronte a eventi imprevedibili”.
Chi volesse donare il sangue, può contattare il polo di chiamata di via dei Vestini, al numero 0871.357592, per prendere un appuntamento o rivolgersi all’Avis Chieti, tramite i contatti indicati sui canali social, per avere tutte le informazioni del caso
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