Porto Recanati, picchia la ex in piazza Brancondi, scatta il divieto di avvicinamento e braccialetto
PORTO RECANATI Perseguita la ex per circa un anno poi la aggredisce in piazza, scatta il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per un 24enne.
La ricostruzione
La vicenda è venuta alla luce il 6 luglio scorso quando una ragazza di 22 anni è stata avvicinata dall’ex fidanzato in piazza Brancondi. I due hanno iniziato a discutere poi lui l’avrebbe insultata per passare quasi subito dalle violenze verbali a quelle fisiche.
Schiaffi e pugni che hanno fatto finire la giovanissima al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova. Lì i sanitari le hanno prestato le cure del caso per poi dimetterla con una prognosi di 10 giorni. In quella circostanza la 22enne, italiana che vive a Porto Recanati, ha deciso di denunciare l’ex fidanzato, un 24enne nato in Italia ma di origini tunisine, già noto alle forze dell’ordine, anche lui residente a Porto Recanati. Non solo.
In quella circostanza la giovane ha anche riferito ai carabinieri di essere vittima di atti persecutori da circa un anno. L’anno scorso infatti, aveva troncato la relazione col giovane ma lui non aveva accettato quella decisione e aveva iniziato a perseguitarla con messaggi e telefonate e a molestarla provocandole uno stato di ansia e paura e condizionando di fatto le sue abitudini di vita. Poi l’epilogo con l’episodio di violenza del 6 luglio scorso. Dopo la denuncia della ragazza sono scattate le indagini da parte dei militari e la vicenda è finita all’attenzione della Procura che, condividendo il quadro ricostruito dai carabinieri, ha chiesto al gip l’applicazione di una misura a tutela della vittima. Il gip Daniela Bellesi ha disposto nei confronto del giovane, indagato per stalking e lesioni aggravate, la misura del divieto di avvicinamento all’ex fidanzata mantenendo una distanza minima di 500 metri, con applicazione del braccialetto elettronico.
L’udienza
Venerdì mattina il 24enne è comparso davanti al gip Giovanni Marzia Manzoni insieme al legale Vanni Vecchioli per l’interrogatorio di garanzia al quale però ha deciso di non sottoporsi. L’indagato, infatti, in quella circostanza si è avvalso della facoltà di non rispondere.