Abruzzo

accolte le richieste di costituzione di parti civili delle associazioni


Il Wwf è stato ammesso come parte civile nel processo per l’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta nella notte fra il 31 agosto e il 1° settembre 2023. L’uomo che ha sparato con un fucile al plantigrado sarà giudicato dal tribunale di Avezzano. 

“Auspichiamo che si arrivi rapidamente a una sentenza di condanna che da un lato punisca un atto gravissimo e dall’altro sia da monito per chiunque voglia mettere in pericolo la sopravvivenza dell’Orso bruno marsicano”, è il commento di Filomena Ricci, delegata Wwf per l’Abruzzo.

Oltre a quella del Wwf Italia, patrocinato dall’avvocato Michele Pezone, sono state accolte le richieste di costituzione di parte civile di molte altre associazioni, ma anche del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, della Regione Abruzzo e di enti locali. È inoltre stata rigettata l’istanza della difesa che chiedeva la nullità del decreto di citazione. La difesa ha presentato ulteriori eccezioni che saranno discusse nella prossima udienza fissata al 26 settembre quando si entrerà effettivamente nel giudizio.

“La presenza nel processo testimonia l’attenzione del Wwf verso l’Orso marsicano, che è anche oggetto del nostro progetto di conservazione ‘Orso 2×50’, che punta al raddoppio della popolazione entro il 2050 anche attraverso una serie di misure sul campo che portiamo avanti nell’Oasi WWF Gole del Sagittario nel Comune di Anversa degli Abruzzi e nei territori limitrofi”, aggiunge Filomena Ricci. “L’uccisione di Amarena ha rappresentato un atto inaccettabile che mette a rischio una sottospecie che conta circa 60 individui al mondo”.

La tutela della fauna sta attraversando un brutto periodo in Italia: ogni settimana assistiamo a un nuovo tentativo di indebolire gli strumenti di difesa della fauna italiana. Proprio in queste settimane, prima il Governo e poi i partiti di maggioranza hanno presentato una proposta di modifica della legge sulla tutela della fauna tesa ad aumentare la pressione venatoria. Invece di colpire chi commette crimini contro gli animali, si vuole indebolire la normativa di tutela e si vuole colpire chi protesta nei confronti delle stragi della fauna.

 

Contro questa deregolamentazione della tutela faunistica, il Wwf Italia ha lanciato una petizione che ha ormai superato le 74.000 firme e che si può sottoscrivere online.

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