come riconoscere la svalutazione affettiva
Non servono urla né schiaffi per ferire profondamente. Basta uno sguardo che giudica, una parola che sminuisce, un silenzio carico di disprezzo. C’è un tipo di relazione che non fa rumore, ma toglie luce. Una relazione in cui lentamente inizi a spegnerti, senza neanche accorgertene.
È la svalutazione affettiva. Un veleno lento che ti fa dubitare del tuo valore, dei tuoi pensieri, delle tue emozioni. All’inizio era tutto amore, attenzioni, complimenti. Ti sentivi vista, scelta, desiderata. Poi qualcosa cambia. Inizia il gioco sottile della denigrazione. Ti viene detto che sei troppo emotiva.
Che parli troppo. Che esageri. Che sei noiosa, che non capisci nulla.
E ogni critica viene travestita da “onestà”, da “sincerità”. Ma in realtà serve solo a farti sentire piccola, sbagliata, sempre in difetto.
Così inizi ad adattarti. A modificarti. A tacere per evitare conflitti. A compiacere per non perdere amore. E intanto ti spegni. Perdi la tua voce, la tua identità, la tua energia vitale.
Chi ti svaluta, spesso lo fa con naturalezza, senza alzare mai la voce. Ti corregge, ti ridicolizza, ti paragona agli altri. Ti fa sentire inadeguata, e poi ti dice che lo fa “per il tuo bene”. Ma il bene non mortifica. L’amore non svuota. L’amore autentico ti fa brillare, non ti spegne.
Riconoscere la svalutazione affettiva è un atto di consapevolezza. Smettere di giustificarla è un atto di coraggio. Andarsene da chi non sa vedere il tuo valore è un atto d’amore verso te stessa.
Perché non sei nata per sentirti sbagliata ogni giorno. Se un amore ti spegne non è amore. È dominio travestito da relazione.
Source link