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MotoGp, Marc Marquez vince la Sprint Race. Bagnaia, la pole era una illusione: settimo

Rosso double face. Un’altra volta la Ducati sorride a metà. Marquez rinasce dopo la caduta delle qualifiche, Bagnaia affonda (settimo). Marc si prende la Sprint (11 su 12 conquistate in questa stagione) di Brno e allunga nel mondiale (356 punti, +95 sul fratello Alex, +156 sul compagno di squadra). Con l’incognita della pressione delle gomme, che poteva comportare una penalità. “Con il poco tempo a disposizione per le prove sull’asciutto, scegliere la pressione giusta è stato difficile”, ha spiegato il direttore generale Luigi Dall’Igna. Lo spagnolo ha rischiato infatti una sanzione di 8 secondi per il mancato rispetto dei parametri minimi sugli pneumatici (ma l’investigazione lo ha scagionato).

I rischi calcolati di Marc Marquez

Per questo motivo, dopo aver superato Pecco al via, ha scelto di gestirli, lasciandosi superare da Pedro Acosta. Incollato alla Ktm del rivale, Marquez ha cercato di far aumentare di nuovo la pressione delle gomme, sfruttando il calore per farle tornare in regola. Quanto basta, perché all’ultimo giro Marc ha fatto all in, riprendendosi quello che voleva: tutto. Rischio vincente: “Ero veramente al limite, ho visto che la pressione non era sufficiente, quindi ho scelto di aspettare dietro”. L’attesa ha ripagato. Acosta secondo (+0.798) davanti a un super Enea Bastianini (Ktm Tech3), al rientro dopo lo stop del Sachsenring per gastroenterite (tutta colpa di un pollo e il suo batterio). “È incredibile trovarmi qui dopo tutto quello che ho vissuto negli ultimi giorni”, sorride il riminese, al primo podio su Ktm. Conserva la quarta posizione Marco Bezzecchi (Aprilia), protagonista di un grande duello (con tanto di sportellate) col francese Fabio Quartararo, quinto su Yamaha davanti a Raul Fernandez (Aprilia Trackhouse).

Bagnaia, la pole era una illusione: settimo

Al settimo posto un rosso spento, quello di Bagnaia (partiva dalla pole), che ha scelto di gestire la gomma come il compagno di squadra Marquez, lasciandosi superare quando era secondo. Ma la garetta, nel suo caso, è stata un calvario: Pecco ha incassato un sorpasso dietro l’altro, precipitando settimo davanti a Johann Zarco (Honda Lcr) e Pol Espargaro (Ktm Tech3). Decima la Ktm di Brad Binder, che tiene dietro il campione del mondo Jorge Martin, al rientro su Aprilia dopo il brutto infortunio. Grande delusione per la Ducati Gresini, con Fermin Aldeguer quattordicesimo e Alex Marquez diciassettesimo. In salita pure il fine settimana di Fabio Di Giannantonio (Ducati Vr46), che ha chiuso la garetta del sabato in anticipo per colpa di una caduta.

La recriminazione di Bagnaia

Pecco, al contrario di Marc, ha dovuto rallentare per colpa di un problema elettronico. Il pannello di controllo (dashboard) della sua Ducati gli ha segnalato il problema con la pressione delle gomme, ingannandolo: “Quel messaggio non sarebbe dovuto comparire sul mio schermo, perché la pressione delle gomme era giusta. Quando ho rallentato, ero convinto di essere già stato penalizzato. In realtà dal secondo giro ero in regola e avrei potuto spingere al massimo”, ha commentato con amarezza il due volte campione del mondo.


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