Lettera a Epstein, Trump chiede 10 miliardi di danni al Wsj. La replica: “Lavoro accurato”
È guerra aperta tra Donald Trump e il Wall Street Journal. Al centro dello scontro quanto scritto dal giornale di proprietà Rupert Murdoch a proposito della presunta lettera scritta dal presidente americano e inviata a Jeffrey Epstein, il finanziere condannato per reati sessuali e pedofilia. La missiva in questione, con tanto di disegno di una donna nuda e un messaggio allusivo, sarebbe stata inviata nel 2023, in occasione del cinquantesimo compleanno di Epstein. Ma il tycoon non è rimasto a guardare e ha confermato di aver intentato una casa da 10 miliardi di dollari contro Dow Jones – editore del Wsj –, Murdoch e due giornalisti.
Trump ha accusato il quotidiano di aver pubblicato un articolo “falso e maligno” che lo legherebbe al finanziere morto in carcere nel 2019. La causa è stata depositata in un tribunale federale di Miami e sostiene che la presunta lettera non esista, denunciando un danno di reputazione amplificato dalla diffusione virale della vicenda. “Abbiamo appena depositato una causa potente contro tutti quelli coinvolti nella pubblicazione dell’articolo falso, maligno e diffamatorio sulla fogna che è il Wall Street Journal” le parole di The Donald su Truth Social. Nel lungo post pubblicato sulla piattaforma, Trump ha negato qualsivoglia responsabilità: “Non è il mio linguaggio, non sono le mie parole. Non ho mai disegnato una donna in vita mia”. Ma secondo alcuni media statunitensi questo non sarebbe vero: il capo della Casa Bianca avrebbe infatti donato alcuni disegni a eventi di beneficenza.
Ricordiamo che Trump ha ordinato alla procuratrice generale Pam Bondi di chiedere il dissequestro delle testimonianze del grand jury nel caso Epstein. Il dipartimento di Giustizia ha dunque chiesto a un tribunale federale di togliere il segreto alle trascrizioni: il vice procuratore generale Todd Blanche ha presentato mozioni per sollecitare il tribunale in relazione al caso contro Epstein e al caso contro Ghislaine Maxwell, arrestata nel 2020 e condannata un anno dopo con l’accusa di aver aiutato il finanziere ad adescare ragazze per abusarne sessualmente. Maxwell interpreta un ruolo da protagonista nella vicenda perché sarebbe stata lei a rilegare l’album in pelle contenente la lettera di Trump.
Il Wsj è pronto a combattere. Dow Jones ha difeso a spada tratta l’inchiesta: “Abbiamo piena fiducia nella solidità e nell’accuratezza del nostro lavoro giornalistico e ci difenderemo vigorosamente contro qualsiasi causa” il commento di un portavoce dopo il deposito della denuncia.
Sul caso è intervenuto anche Elon Musk: in un post su X, l’ex consigliere del presidente ha affermato che “la lettera sembra falsa”, poiché il contenuto “non sembra essere qualcosa che Trump direbbe”.
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