«Steat, i conti non tornano» Critiche di Strappa e Bagalini a Ceroni e Calcinaro. La replica del presidente: «Dati inconfutabili»
CRITICA – I due consiglieri provinciali di opposizione: «Chiediamo quindi al Presidente della provincia che ci aggiorni urgentemente sul reale andamento della linea per Roma, le prospettive della società ed i provvedimenti che intende prendere in merito a tutela della società e dei soci».
«Puntualmente, il presidente della Steat Ceroni, ci ripropone la sua conferenza stampa con il solito schema, qualche dato condito da molta fantasia, ed il solito punto di partenza a nostro avviso non veritiero: cioè la narrazione di una società che meno di tre anni fa era prossima al fallimento e che oggi, grazie a lui, è sana e fa investimenti. Neanche la buonanima di Marchionne sarebbe stata capace di questo nuovo miracolo italiano». A parlare è il gruppo di minoranza in consiglio provinciale, con i consiglieri Riccardo Strappa e Manolo Bagalini.
«Il tutto questa volta, oltre che a beneficio del proprio ego, con l’approssimarsi della campagna elettorale per le elezioni regionali, ad uso e consumo anche di Acquaroli & C., dove la C sta per Calcinaro. Gravissima in questo senso è la lettera indirizzata da Ceroni ai dipendenti Steat dove si enfatizza il ruolo di Acquaroli e dell’assessore Brandoni nei risultati conseguiti, senza alcun riscontro. Andando per ordine, Ceroni ringrazia gli azionisti della Steat, comune di Fermo e Provincia, quindi Calcinaro in quanto sindaco e Calcinaro ex vicepresidente e attuale consigliere della Provincia, il presidente Acquaroli e l’assessore Brandoni, per cosa? Forse per essere riusciti ad ottenere un aumento del corrispettivo chilometrico? No, la Steat ultima era ed ultima rimane. Sono riusciti ad ottenere fondi propri della Regione Marche per gli investimenti? Neanche, i fondi arrivati per il rinnovo del parco autobus sono soldi dovuti del fondo nazionale trasporti, fondo dove le Marche continuano ed essere ultime nella ripartizione nazionale. Ad onor di verità dobbiamo dire che sono stati ottenuti dei chilometri in più sulle percorrenze extraurbane, ma rimaniamo di gran lunga ultimi nel corrispettivo e nel rapporto abitanti/chilometri. La constatazione più ovvia da fare è che la famosa “filiera” di centrodestra nel campo del trasporto pubblico fermano non ha proprio funzionato, quindi di cosa dovremmo ringraziare il Comune, la Provincia, la Regione ed il governo Meloni? Del supporto morale? Fa sorridere in questo contesto anche lo slogan elettorale del sindaco e consigliere della provincia Calcinaro candidato alle regionali con Acquaroli, “Fermo mai più ultima Provincia! “. E in questi ultimi 5 anni chi ha governato la regione se non il centrodestra di Acquaroli? E lui nelle sue varie vesti dov’è stato? Ci chiediamo anche quale sia il vero ruolo di Ceroni? Oltre che presidente della Steat è anche il consulente, con regolare contratto della Regione Marche, dell’assessore ai trasporti Brandoni. Sono compatibili questi incarichi? Anche alla luce del fatto che questa posizione in Regione al fianco dell’assessore ha finora prodotto ben poco per Steat. Ceroni dichiara di non sapere lui stesso per primo di come abbia fatto la Steat a raggiungere risultati così importanti di bilancio. Ebbene, di questo dubitiamo viste le manovre sul bilancio, ma in ogni caso, se lui non sa leggere il suo bilancio, e che è pubblicato sul sito della Steat, glielo spieghiamo noi. La Steat era ed è una società sana, lo dimostrano gli ultimi 12 bilanci chiusi costantemente in utile, compresi gli anni del covid e compreso il 2022, chiuso in perdita non a livello operativo, ma per Monte Cacciù. Nel bilancio 2024 sono confluiti vari ristori “una tantum” per circa 700 mila euro, e quindi non frutto dell’operatività di gestione ma sopravvenienze attive riconducibili ad anni precedenti, in larga parte non ripetibili. Sono stati tolti dal bilancio 2024 circa 400 mila euro degli accantonamenti prudenziali, dei circa 600 mila euro lasciati in eredità dai precedenti cda, aumentando così l’utile di bilancio. Queste ultime due operazioni coprono in gran parte l’utile di bilancio denunciato. Tutti gli investimenti per il rinnovo del parco autobus da tpl e quello per il nuovo impianto del metano, sono stati effettuati con finanziamenti reperiti dal vecchio cda. Rivendicare quindi l’acquisto dei nuovi autobus e accusare gli altri dei debiti non regge. Anche sul fatturato Ceroni indica 13 milioni di euro, mentre dal bilancio pubblicato risultano 11 milioni di euro. Peraltro paragonare i ricavi del 2024 con quelli conseguiti dalla precedente gestione in anni Covid, risulta oltre che sbagliato, scorretto. Una considerazione per la linea per Roma. L’iniziativa è una operazione di mercato, non si tratta di tpl contributo dalla Regione, così come avviene per la Start di Ascoli via Salaria, e quindi completamente a rischio d’impresa per Steat. È sbagliato mettere quindi i chilometri percorsi nel calderone generale e parlare di nuovi chilometri. Ma ciò che ci preoccupa sono i conti. Se i biglietti reali “staccati” sono quelli detti da Ceroni, circa 25 mila, che è cosa ben diversa da quelli “incassati” veramente, facendo il conto della serva sui costi tra personale, carburante, pedaggi e ammortamento dei mezzi, significa che ad oggi c’è un passivo di esercizio che si aggira almeno attorno ai 5/600 mila euro, dei quali la metà per Steat. Considerando che l’utile di bilancio depurato dalle sopravvenienze attive è piuttosto ridotto, considerando le presumibili perdite consistenti sulla linea per Roma, considerando anche le nuove assunzioni, come dice Ceroni in larga parte amministrative e non di autisti, riteniamo ci sia più di una preoccupazione per il futuro sul reale andamento della Steat a gestione Ceroni. Chiediamo quindi al Presidente della provincia che ci aggiorni urgentemente sul reale andamento della linea per Roma, le prospettive della società ed i provvedimenti che intende prendere in merito a tutela della società e dei soci».
Contattato per una eventuale replica, il presidente Steat, Remigio Ceroni, è lapidario: «Nessuna replica. Quello che dovevamo comunicare lo abbiamo comunicato ed i dati sono inconfutabili».
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