“Progetto diffuso per aumentare aree verdi e contrastare le isole di calore”
“L’intervento in viale Romagna a Lido di Savio si è svolto sulla base di una perizia tecnica redatta da uno dei principali studi italiani specializzati in stabilità arborea. Sono state effettuate prove di trazione su 15 pini del viale che presentavano problematicità e, purtroppo, dieci esemplari sono risultati pericolosi (categoria D), rendendo necessario il loro abbattimento per garantire la sicurezza pubblica. Altri cinque pini, per fortuna, hanno evidenziato una criticità minore (categoria C), per questo saranno monitorati, così come avviene per tante alberature della nostra città”. Lo afferma in una nota l’assessore al Verde pubblico del Comune di Ravenna Giancarlo Schiano.
Dettaglia Schiano: “Come assessore al Verde pubblico desidero ribadire che quella zona non resterà spoglia, ma sarà oggetto di un piano di ripiantumazione che inizierà appena possibile con alberature e specie vegetali idonee, restituendo valore ambientale e paesaggistico al viale. La sicurezza delle persone e la tutela del verde urbano non sono obiettivi in contrapposizione, ma due pilastri complementari di una città responsabile e sostenibile. Il verde è un tema centrale per la qualità della vita urbana, soprattutto in relazione alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e alla rigenerazione ambientale e urbana. Per questo intendiamo lasciare un segno concreto, investendo su interventi che puntano a una Ravenna più verde, più resiliente e più vivibile. E’ già in fase di attuazione un progetto finanziato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, nell’ambito del programma sperimentale per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano. I lavori sono partiti in piazza Mameli, a Sant’Alberto e nel parco fluviale di via Galilei”.
“A questi si aggiungono altri interventi programmati su otto aree urbane per un totale di oltre 93mila metri quadrati (quasi 10 ettari) di verde da riqualificare: Savio – parco Piccioni-Cinelli (9.100 m²) Sant’Alberto – giardino Vittime Hiroshima (15.700 m²) Grattacoppa – parco Siboni Don Carlo (8.000 m²) Santerno – Giardino dietro la chiesa (3.000 m²) Centro città – parco fluviale di via Galilei (40.000 m²), ex Caserma Dante Alighieri, ora Parco Francesca da Polenta (15.000 m²) e parcheggio piazza Mameli (1.500 m²)Punte Alberete – desigillazione parziale del parcheggio (1.200 m²)”.
Dettaglia ancora l’assessore: “Questi progetti integrano interventi ‘green’ e ‘blue’ (piantumazioni, gestione sostenibile delle acque), ‘grey’ (infrastrutture ecologiche) e ‘soft’ (educazione ambientale, mappatura del rischio climatico). A tutto questo si affiancano azioni strategiche in corso e in programma: percorsi pedonali ombreggiati e riprofilature del terreno per la raccolta dell’acqua piovana che contrastano siccità e allagamenti e rendono fruibili gli spazi anche d’estate; ‘mappa della freschezza’ in collaborazione con un progetto europeo, che prevede la mappatura di fontane, aree verdi e spazi pubblici rinfrescanti; mappa delle isole di calore per pianificare nuovi interventi e mitigare il disagio termico; piantumazioni strategiche nei parchi, lungo le strade, in aree oggi cementificate e in sostituzione di esemplari secchi o abbattuti”.
“L’obiettivo – si legge ancora – è creare una copertura vegetale continua, accessibile, funzionale e bella, in grado di migliorare la qualità dell’aria, abbassare le temperature e incentivare la socialità, soprattutto per le fasce più vulnerabili come bambini e anziani. In conclusione, Ravenna affronta le sfide ambientali del cambiamento climatico che ci obbliga ad una revisione della progettazione del verde pubblico con una visione integrata, ambiziosa e concreta. Non si tratta solo di compensare abbattimenti, ma di trasformare i rischi climatici in opportunità di rigenerazione urbana, equità sociale e bellezza collettiva. Una città più verde è una città più giusta, più sana e più bella”.
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