«Sul destino del Murri basta fughe in avanti di Calcinaro, il futuro della sanità va condiviso» L’affondo di Febi
FERMO – Il consigliere de “La Città che Vogliamo”: «Il ‘Murri’ potrebbe accogliere il presidio ‘Inrca’; gli uffici e servizi presenti in via Zeppilli (ex manicomio); una casa di comunità che permetta ai medici di medicina generale di avere una sede adeguata avendo a disposizione attrezzature, servizi e personale per tornare a fare i medici di base e non più costretti a fare i ‘burocrati’. Creata la ‘cittadella sanitaria’, gli eventuali spazi restanti potranno essere oggetto di un successivo ragionamento: utilizzarli con servizi di altra natura in sistemazione a sé stante come sede degli uffici della provincia e/o sede universitaria e scolastica». Le richieste a sindaco e Regione
«I consiglieri comunali costretti a rincorrere le fughe in avanti del sindaco sulla sanità? No grazie, la città deve sapere che il futuro della sanità fermana dovrà essere condiviso».
Sull’importante tematica, è il consigliere di minoranza Savino Febi, del gruppo La Città che Vogliamo, a parlare: «In particolare, la destinazione dello stabile che ospita l’ospedale cittadino ‘Murri’, una volta trasferitosi a Campiglione, dovrà essere ragionata e condivisa dall’intero consiglio comunale insieme alle parti sociali. E’ auspicabile che si avviino un tavolo politico e uno tecnico per assegnare un’appropriata destinazione al complesso ospedaliero attuale: un traguardo che nessuno potrà intestarsi tanto per tagliarlo per primo perché una giusta destinazione della vecchia struttura ospedaliera dovrà fare i conti con la riunione dei servizi sanitari presenti sul territorio fermano dando vita a una ‘cittadella sanitaria’, riferimento per tutta la provincia».
La Città che Vogliamo sostiene che «il patrimonio tecnologico e impiantistico di cui oggi l’ospedale è dotato, non dovrà essere disperso, ma lo sforzo sarà quello di dargli una nuova vita minimizzando i costi per eccellenti servizi sanitari, a completamento – rimarca Febi – della nuova struttura principale. Il ‘Murri’ potrebbe accogliere il presidio ‘Inrca’; gli uffici e servizi presenti in via Zeppilli (ex manicomio); una casa di comunità che permetta ai medici di medicina generale di avere una sede adeguata avendo a disposizione attrezzature, servizi e personale per tornare a fare i medici di base e non più costretti a fare i ‘burocrati’. Creata la ‘cittadella sanitaria’, gli eventuali spazi restanti potranno essere oggetto di un successivo ragionamento: utilizzarli con servizi di altra natura in sistemazione a sé stante come sede degli uffici della provincia e/o sede universitaria e scolastica».
Il consigliere Febi conclude con una considerazione: «L’Ast Fermo è stata penalizzata nell’assegnazione di risorse finanziarie adeguate al bacino di utenza da servire: la Regione Marche deve effettuare scelte consapevoli e responsabili orientate a perequare le risorse finanziarie destinate ai vari territori mettendo la sanità fermana nelle condizioni di offrire un servizio sanitario pubblico di qualità. La Città che Vogliamo chiede alla Regione, pari dignità finanziaria; al Sindaco, una discussione seria, e non accordi di programma già abbozzati con le istituzioni interessate, per un futuro certo e dignitoso del Murri».
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