Umbria

Nuovo dossier per la commissione toponomastica: Perugia anti-razzista chiede una via per il grande ‘Madiba’


Perugia è una città anti-razzista e contro ogni discriminazione per questo ha bisogno di esaltare simboli e personaggi che hannp lottato per questi valori pagandone un prezzo altissimo. Con questo spirito Lucia Maddoli, capogruppo di Orchestra per la vittoria con delega alla pace e al dialogo interculturale, ha presentato alla Commissione Toponomastica del Comune di Perugia per intitolare un luogo pubblico – via, piazza o spazio civico – alla memoria di Nelson Mandela, figura emblematica della lotta contro il razzismo e simbolo universale di giustizia, libertà e riconciliazione. Una richiesta che ricade proprio nell’occasione del Mandela Day, che si celebra ogni 18 luglio su iniziativa delle Nazioni Unite.

“La proposta – ha spiegato Maddoli – prevede che il momento dell’intitolazione e della cerimonia inaugurale, ma più in generale che l’eco del nome e della testimonianza di Mandela, offrano un momento collettivo di riflessione con la cittadinanza, in particolare con le scuole e le giovani generazioni sull’importanza di mantenere viva l’attenzione e la vigilanza contro ogni forma di razzismo e discriminazione e di promuovere la costruzione di società inclusive”.

“Mandela – ha concluso la consigliera – ci ha insegnato che ‘la pace non è solo assenza di conflitto, ma la creazione di condizioni di equità e dignità per tutti’. Oggi, in un mondo segnato da guerre, odio e disuguaglianze, è ancora più urgente valorizzare figure come la sua, capaci di unire, ispirare, educare. Intitolare un luogo a Nelson Mandela non è solo un atto simbolico, ma una scelta politica e culturale che può rendere Perugia ancora più aperta, consapevole e impegnata per la pace, l’inclusione e la giustizia sociale”.

Il soprannome più famoso di Nelson Mandela è Madiba. Questo soprannome, che era anche il nome del suo clan di appartenenza, gli fu attribuito in segno di rispetto.  Madiba è un nome che porta con sé un forte significato legato alla sua etnia, gli Xhosa, e alla sua storia personale, diventando un simbolo di rispetto e affetto. 


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