Emergenza agricoltura sarda: Cocco denuncia “tre calamità simultanee” e chiede interventi immediati
NUORO, 18 luglio 2025 – Un appello accorato e una chiara analisi delle sfide che minacciano il settore agricolo sardo sono arrivati oggi da Sebastian Cocco, consigliere regionale del gruppo “Uniti per Todde”, durante l’assemblea promossa da Coldiretti Sardegna a Nuoro. L’incontro, incentrato sulla dermatite nodulare bovina, si è trasformato, nelle parole di Cocco, in un “momento di verità”, dove sono emerse “parole cariche di dignità, preoccupazione e amarezza”.
«Il nostro sistema agricolo è colpito da tre calamità simultanee: sanitaria, politica e commerciale», ha dichiarato Cocco. «Se non interveniamo subito, mettiamo a rischio non solo intere filiere produttive, ma la tenuta sociale ed economica di molte comunità rurali».
LE TRE EMERGENZE FLAGELLANO L’AGRICOLTURA SARDA
1. Emergenza Sanitaria – La Dermatite Nodulare Bovina: La prima e più immediata minaccia è la dermatite nodulare, che ha pesantemente colpito il comparto zootecnico sardo. Cocco ha evidenziato le conseguenze devastanti: isolamenti, abbattimenti, significative perdite economiche e un clima di profonda incertezza tra gli allevatori. Pur riconoscendo la tempestività della Regione Sardegna – con il reperimento dei vaccini, lo stanziamento di circa 9 milioni di euro per i ristori e la pianificazione di una campagna di vaccinazione al 100% a carico dell’ente regionale – il consigliere ha sottolineato la necessità di trasformare questa risposta rapida in un approccio strutturale. «Serve un sistema stabile di prevenzione sanitaria, tarato sulla specificità insulare della Sardegna», ha ribadito.
2. Emergenza Politica – Il taglio alla PAC: La seconda calamità, di natura politica, proviene direttamente da Bruxelles. Cocco ha espresso forte preoccupazione per il nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028–2034, che vede la Commissione europea cancellare di fatto la PAC (Politica Agricola Comune) come politica autonoma. I fondi agricoli verranno inglobati nei programmi di coesione, con una stima di un taglio di oltre 600 milioni di euro per la Sardegna. «È inaccettabile. Non si tratta solo di una riduzione finanziaria, ma di una scelta politica grave che mina il ruolo dell’agricoltura e la dignità di chi ci lavora ogni giorno», ha affermato il consigliere.
3. Emergenza Commerciale – I dazi USA: La terza minaccia giunge dall’altra parte dell’Atlantico: i dazi imposti dagli Stati Uniti durante l’amministrazione Trump. Questi hanno avuto un impatto severo sull’agroalimentare europeo, e la Sardegna non è stata risparmiata. Prodotti iconici dell’identità isolana – come formaggi, salumi e carni trasformate – si trovano oggi penalizzati e ostacolati nel mercato americano. Cocco ha denunciato questa situazione come una «forma di concorrenza sleale che premia il basso costo e penalizza la qualità, la tracciabilità, il benessere animale e la sostenibilità che i nostri produttori garantiscono ogni giorno».
LE PROPOSTE – Di fronte a queste criticità, Cocco ha presentato tre proposte concrete e immediate:
- Costruire un sistema sanitario insulare: Sull’esempio di altri contesti insulari come l’Australia, si propone un sistema che includa controlli ai porti, tracciabilità avanzata, prevenzione efficace e un forte coordinamento tra Regione e Stato.
- Rafforzare il ruolo dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): Ampliare le loro competenze e consentire loro di gestire anche le misure emergenziali.
- Scongiurare gli abbattimenti indiscriminati: Chiedere deroghe sanitarie intelligenti, sotto il controllo dell’autorità veterinaria, per salvaguardare il valore genetico, sociale ed economico degli allevamenti sardi.
DIFENDERE L’AGRICOLTURA DIFENDERE LA SARDEGNA – «Difendere le produzioni agricole sarde non è solo una questione economica. È una battaglia per la giustizia, per il lavoro, per il presidio del territorio», ha concluso il consigliere Sebastiano Cocco. «La Sardegna ha bisogno di protezione, visione e coraggio politico. Io ci sono – e continuerò a battermi perché la voce del mondo agricolo non venga più ignorata».
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