Veneto

tutto pronto per la ‘Notte famosissima’. Il programma

Redentore di Venezia, tutto pronto: inaugurato il ponte votivo tra le Zattere e la Giudecca. In arrivo fuochi, regate e celebrazioni religiose per un’edizione dedicata a Casanova, a 300 anni dalla nascita.

Venezia si prepara a vivere uno dei momenti più intensi e simbolici del suo calendario: la Festa del Redentore, che da oltre quattro secoli intreccia fede, memoria storica e tradizione popolare. Nella serata di venerdì 18 luglio 2025 è stato ufficialmente inaugurato il tradizionale ponte votivo che collega Fondamenta delle Zattere alla Basilica del Santissimo Redentore, sull’isola della Giudecca. La cerimonia si è svolta alla presenza del Patriarca Francesco Moraglia, dell’assessore al Turismo Simone Venturini, delle principali autorità civili e militari, della Giunta comunale, del Consiglio e delle Municipalità.

Il ponte, lungo 334 metri, è un percorso galleggiante che unisce simbolicamente due sponde solitamente divise dalle acque della Laguna, restituendo ogni anno a fedeli e cittadini la possibilità di raggiungere a piedi la basilica palladiana, cuore della celebrazione religiosa. Rimarrà accessibile fino a domenica 20 luglio, giorno in cui si svolgerà la solenne Messa del Redentore.


La Festa del Redentore tra spiritualità e tradizione

La domenica del Redentore, come da tradizione, sarà il momento culminante della festa. Alle ore 19.00, il Patriarca di Venezia presiederà la Santa Messa solenne nella Basilica del Santissimo Redentore. Alla celebrazione prenderanno parte il Capitolo Metropolitano, le IX Congregazioni del Clero veneziano, le Scuole Grandi, gli Ordini e le comunità religiose, oltre alle autorità cittadine. Al termine, dalla scalinata del sagrato, il Patriarca impartirà la benedizione eucaristica alla città, accompagnata da un momento di adorazione del Santissimo Sacramento.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta televisiva su Antenna 3 (canale 10) e in streaming sulla pagina Facebook del settimanale diocesano “Gente Veneta”, permettendo così anche ai fedeli lontani di partecipare spiritualmente all’evento.

Ma il Redentore non è solo una festa liturgica: è anche un rito laico e popolare, un’occasione per ritrovare lo spirito comunitario e per rivivere il legame profondo tra Venezia e la sua storia.


Un fuoco che racconta storie: lo spettacolo pirotecnico

Come ogni anno, l’apertura del ponte votivo anticipa uno degli eventi più attesi: il grande spettacolo pirotecnico della notte del Redentore. Sabato 19 luglio, alle 23.30, i cieli sopra la laguna si accenderanno con oltre 6.000 fuochi d’artificio, in un’esplosione di luce e colore che si rifletterà sulle acque e sulle facciate dei palazzi.

Quest’anno, lo spettacolo sarà dedicato a Giacomo Casanova nel 300° anniversario della sua nascita. Ogni colore rappresenterà un frammento della sua leggendaria figura: il rosso per la passione, l’oro per l’eleganza, il bianco per i sogni rubati, il blu per i misteri. Un omaggio poetico che trasformerà la laguna in un palcoscenico effimero, dove Venezia danzerà con l’amore eterno e la libertà.

Il sistema pirotecnico prevede oltre 250 unità radiocomandate, distribuite su 5 grandi zattere e 25 pontoni più piccoli, per un fronte di fuoco lungo 420 metri. Una coreografia aerea fatta di cuori, stelle, cerchi, arabeschi e cascate dorate, che per 40 minuti incanterà migliaia di spettatori, tra barche addobbate, rive affollate e terrazze illuminate.

Anche le altre località del Comune parteciperanno alla festa: Asseggiano, Malcontenta e Pellestrina proporranno spettacoli pirotecnici in contemporanea, mentre Murano, Marghera e Gazzera offriranno intrattenimento musicale e animazione.


Le regate: lo spirito veneziano che solca l’acqua

Il Redentore è anche sport, e sport veneziano per eccellenza: la voga alla veneta. Domenica 20 luglio il Canale della Giudecca ospiterà le tradizionali Regate del Redentore. Un’occasione per vedere in azione campioni e giovani promesse della voga, in una cornice carica di storia e suggestione.

Alle ore 16 si aprirà la competizione con la regata dei giovanissimi su pupparini a due remi. Seguirà, alle 16.45, la regata degli adulti sempre su pupparini, mentre alle 17.30 sarà la volta della spettacolare regata su gondole a due remi. Un momento di sport autentico, vissuto con passione da partecipanti e spettatori, che restituisce a Venezia la sua dimensione più vera e popolare.


Un voto che attraversa i secoli

La Festa del Redentore ha origini lontane, nate dal dolore e dalla speranza. Tra il 1575 e il 1577 Venezia fu colpita da una devastante epidemia di peste, che causò la morte di circa 50.000 persone, oltre un terzo della popolazione dell’epoca. Il 4 settembre 1576, in uno dei momenti più drammatici, il Senato veneziano deliberò un voto solenne: se la città fosse stata liberata dal morbo, sarebbe stata eretta una chiesa dedicata al Redentore e ogni anno si sarebbe celebrata una festa per commemorare la grazia ricevuta.

Il voto fu affidato al Doge Alvise I Mocenigo, e il progetto della chiesa fu commissionato a uno dei più grandi architetti del tempo, Andrea Palladio. La prima pietra della Basilica del Santissimo Redentore fu posta nel maggio 1577, e il 13 luglio dello stesso anno, con la peste ormai debellata, si celebrò la prima festa. Da allora, ogni terza domenica di luglio, Venezia rinnova il suo voto con devozione e festa.


La “notte famosissima”

La vigilia del Redentore è forse il momento più atteso: quella che i veneziani chiamano la notte famosissima, un mix ineguagliabile di sacro e profano, di raccoglimento e allegria. Le barche si trasformano in salotti galleggianti, imbandite con candele, cibo e musica; le rive si popolano di famiglie, turisti e comitive di amici; i ristoranti offrono menù speciali e il profumo di pesce e vino invade l’aria.

E poi, il silenzio prima dei fuochi. Un silenzio carico di attesa, che si dissolve nell’applauso collettivo alla prima esplosione nel cielo.


Una festa che unisce

Il Redentore è, prima di tutto, una festa che unisce: il sacro e il profano, la storia e il presente, la fede e la bellezza. È l’essenza di Venezia, città che ha saputo attraversare i secoli senza mai smarrire la propria anima.

In un mondo che cambia rapidamente, il Redentore rimane un punto fermo. Una promessa mantenuta, ogni anno, da una città che non dimentica mai da dove viene e che, ancora oggi, sceglie di ringraziare. Con la luce dei fuochi, con la forza del voto, con il cammino su un ponte d’acqua che sa ancora parlare al cuore.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »