Robbie Williams a Trieste è il re dell’intrattenimento: «La mia famiglia non ha salvato la popstar, ha salvato la persona. Tutto ciò che abbiamo è qui, ora»
Il cielo di Trieste è ancora chiaro quando Robbie Williams entra in scena, issato su un razzo che lo solleva sopra lo stadio Nereo Rocco, prima di calarsi a testa in giù sulle note di Rocket, il nuovo singolo che anticipa Britpop, l’album in arrivo il prossimo 10 ottobre. È l’unica data italiana del tour, inserita nel programma di GO! 2025 & Friends, il calendario di eventi per Nova Gorica – Gorizia capitale europea della cultura.
Lo stadio è pieno, il pubblico è già in piedi, e lui lo sa: qui non si tratta solo di cantare, ma di raccontare una storia. La sua. «I miei giorni migliori sono ormai alle spalle?», chiede con un sorriso ironico, lasciando la domanda sospesa nell’aria. «Sono ancora il ballerino grasso dei Take That?». Poi guarda negli occhi tutti: «Stasera è la mia lettera d’amore all’intrattenimento». È una dichiarazione d’intenti: «Il mio sogno è diventare il miglior intrattenitore del pianeta. E farò quello che ha fatto Michael Jackson. Lui ha solo deciso di chiamarsi il re del pop, e lo è diventato. Beh, io ho deciso di chiamarmi il re dell’intrattenimento!».
Lo stadio esplode, ma Robbie non si lascia portare via dall’applauso: «Ecco il mio problema: posso farlo solo con il vostro aiuto. Vedete, questo – io, tutto questo – esiste solo perché voi permettete che esista. Non posso fare nulla di tutto questo senza di voi. Altrimenti sarei solo un uomo con problemi di salute mentale che salta da solo in uno stadio. Voi siete lo spettacolo. Noi siamo lo spettacolo».
Promessa mantenuta. Per due ore Robbie canta, ma soprattutto incanta, gioca, commuove. È lo showman che non ha bisogno di tormentoni o di un nuovo album da spingere: bastano lui, la sua energia fuori dagli schemi e quella capacità di trasformare ogni concerto in un’esperienza collettiva. Ci sono le hit (Strong, Something Beautiful, She’s the One, Feel, Angels), le cover (New York New York, My Way), ma soprattutto c’è «Robbie F****ing Williams».
Tra un brano e l’altro (Let Me Entertain You, Rock DJ), Robbie smonta la sua carriera con ironia, alternando confessioni e sketch che sembrano usciti da una stand-up comedy. Canta Sinatra, balla YMCA in completo rosa shocking, prende in giro i suoi stessi limiti vocali e ride dell’invecchiamento, suo e del pubblico. All’inizio scorrono frasi su TikTok e intelligenza artificiale: «Stanno creando nuove forme di intrattenimento», avverte una voce registrata. Ma poi ribadisce: «Ci sarà sempre bisogno dei live. Ci sarà sempre bisogno di Britpop. Il mondo è un casino, dimenticatevi di essere cool. Vediamoci, stiamo insieme e stiamo bene».
Simone Di Luca
Source link