«È precipitato come un sasso». Aperto un fascicolo a carico di ignoti. La salma resta a disposizione delle autorità
PORTO SANT’ELPIDIO La città è ancora sotto choc per la morte di Felix Baumgartner, avvenuta giovedì pomeriggio. Il base jumper si è schiantato contro un casotto di legno a bordo piscina, nel resort Le Mimose in via Faleria, erano le 16. «Una leggenda è venuta a morire a Porto Sant’Elpidio», la frase più ricorrente tra le persone il giorno dopo, esprime il sentimento collettivo attorno alla tragedia.
I testimoni
Ieri mattina c’è stato un lento ritorno alla normalità nel villaggio turistico, tra la piscina e la spiaggia, ma i turisti sono sotto choc, molti hanno assistito alla scena. «Ho visto il parapendio attorcigliarsi su se stesso, poi il pilota è caduto.
Deve essere svenuto prima» racconta un milanese. «È caduto come un sasso – aggiunge un torinese -. Secondo me era già privo di sensi: non ha urlato, noi eravamo lì sotto e non abbiamo sentito nulla». Una signora lombarda riferisce: «Volava troppo basso, mi sono spaventata. Forse aveva perso conoscenza». Un’altra testimone dalla spiaggia osserva: «Ho fatto un corso della Croce Rossa. Dopo tanti minuti di massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca, se non si riprende, vuol dire che il cuore si è fermato. Si è capito subito che non c’era più nulla da fare». «Mai avrei creduto di vivere un’esperienza simile, quasi mi è venuto un infarto» confessa una signora sul terrazzo del bungalow vicino alla piscina. Un turista milanese ricorda: «Abbiamo sentito un boato, sembrava un’esplosione».
E una ragazza che dice di aver fatto il parapendio confida «credo che il pilota abbia cercato di riprendere il controllo del velivolo perché è finito contro il casotto. Se fosse caduto sulla piscina piena di bambini, sarebbe stata una strage».
Sulla spiaggia libera accanto al resort, un altro turista milanese ammette: «Non ho avuto coraggio di avvicinarmi. Ho visto la gente accalcarsi per curiosare ma io sono rimasto lontano». Un signore di Vigevano commenta: «Quello era il campione del mondo, famosissimo. Ho saputo che aveva telecamere montate sul parapendio e stava riprendendo la zona. Che tragedia!». Le educatrici del centro infanzia di via Faleria, in fila coi bambini, non commentano ma anche loro, a distanza, hanno assistito alla scena.
I commercianti
I commercianti, abituati al suono delle sirene, non si aspettavano che stavolta fossero per un campione del volo. Renzo Marcotulli, che gestisce i giochi gonfiabili, racconta: «Ho visto arrivare l’ambulanza, poi i pompieri, e subito dopo l’eliambulanza. Il pilota era un grande esperto: non credo sia stato un errore né un guasto. Secondo me si è sentito male». Laura Mandozzi, titolare della tabaccheria, aggiunge: «Intorno alle 16 è stato l’inferno. Prima l’ambulanza, poi i vigili del fuoco, poi un’altra ambulanza, poi Icaro. Ha fatto due o tre giri in cerca della piazzola per atterrare. Che disastro. Era un campione. Ma poteva finire addosso a un gruppo di persone. È stata una strage evitata».
La salma resta a disposizione delle autorità
Resta a disposizione dell’autorità giudiziaria la salma di Felix Baumgartner, il paracadutista austriaco morto giovedì pomeriggio mentre effettuava un giro in parapendio, per poi precipitare al villaggio turistico Le Mimose di Porto Sant’Elpidio. Ieri mattina è stata effettuata l’ispezione cadaverica sul corpo del campione. Tutto lascerebbe pensare, come dalle prime ipotesi, che il 56enne abbia avvertito un malore fatale, perdendo i sensi mentre era ancora in volo. Nelle prossime ore sarà completata la perizia con l’esame autoptico. La Procura della Repubblica, intanto, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti: un atto di prassi, per effettuare tutti gli accertamenti del caso. I carabinieri, che seguono le indagini, hanno sequestro il parapendio a motore su cui Baumgartner ha trovato la morte. Il velivolo era di proprietà dell’uomo, che a quanto pare amava prendersi cura personalmente delle sue attrezzature. Una consulenza tecnica dovrà stabilire, nei prossimi giorni, se vi sia stato qualche guasto, oppure il mezzo fosse perfettamente funzionante.
Piscina dissequestrata, l’animatrice sta bene
Subito dissequestrata invece la piscina e l’area del villaggio vacanze dove la vittima è atterrata. E sta bene anche l’animatrice rimasta lievemente ferita. Malgrado i soccorsi siano arrivati con la massima tempestività e i tentativi di rianimazione siano proseguiti per quasi un’ora, nulla è stato possibile. Il cuore di Baumgartner non si è più ripreso.
L’ipotesi più accreditata
L’ipotesi più accreditata è quella di un arresto cardiaco che avrebbe colto la star dei cieli mentre era in volo. Anche i racconti resi da alcuni testimoni oculari dell’incidente accreditano la tesi del malore. Nella sua planata verso la piscina dove è atterrato, il 56enne non sembrava cosciente. Il fatto che non abbia lanciato alcun Sos è un ulteriore elemento che farebbe escludere il guasto tecnico. Baumgartner si trovava a Fermo da una settimana, alloggiava in un B&B con la compagna Mihaela Radulescu. Anche lei è un volto molto conosciuto nel suo Paese, è scrittrice, giornalista e presentatrice tra le più popolari della tv romena. La donna attende ora il nulla osta alla restituzione della salma per organizzarne il rimpatrio.