La smettiamo con i sondaggi e trattiamo i temi seri?
Nelle Marche che nel settore fashion attraversano una crisi figlia di gestioni da mesozoico, si odono vagiti di una moda nuova, finora poco indossata: i sondaggi politici. Venduti a peso d’oro al primo padre committente, hanno un mercato a freccia in su, chi li gestisce è sempre pronto e non esistono più mezze stagioni e mezze misure. Se sia uno strumento di precisione – e chi sia quello che li fa meglio – lo diranno i risultati finali, ma è evidente che con l’avvicinarsi delle Regionali il gioco valga la propria candela per spegnere quella altrui. Visto che Acquaroli (detentore) e Ricci (sfidante) alzano quotidianamente la posta, il sondaggio ha un unico scopo, di qua e di là: sostenere l’inerzia e il vento in poppa se si è in vantaggio, oppure resuscitare la truppa quando la barca è in bonaccia nelle calme equatoriali.
L’ultimo episodio kafkiano è di giovedì, dopo che un istituto romano – l’Izi – ne ha partorito uno di sondaggio, in cui il cacciatore Ricci è improvvisamente davanti alla lepre Acquaroli di un punto, smentendo quelli visti finora che concedevano al Governatore un margine ampio, intorno ai 5 punti. Il sondaggio si è autodistrutto in pochi minuti, sparendo dai siti e dai social con una scia di sospetti conditi da epiteti da saloon. Riapparso ieri modello Houdini sul portale della Presidenza del Consiglio – ancora senza il nome del committente, anche se spifferi rimandano a un parlamentare del Pd romano – ha subito riacceso il torneo di freccette, che l’oratorio aveva miracolosamente sospeso.
Avviso ai naviganti: la misura della decenza è colma, inutile poi lamentarsi del crollo dell’affluenza. Ergo, considerato che alle elezioni mancano ancora due mesi e questo giornale preferisce occuparsi di temi che atterrano sulla pelle delle persone come carta vetrata – l’economia, la sanità, i trasporti, le università, le infrastrutture – da oggi ogni sondaggio pubblicato (a breve ne uscirà un altro che rimetterà Acquaroli davanti di 5 punti: scommettiamo?) finirà in una pagina interna con tutti i numeri e i dati ma senza un solo commento altrui. Cominciamo noi a dare l’esempio, chissà che qualcuno dotato di fosforo e buon senso segua il consiglio. Alziamo il livello e l’asticella, suvvia: siamo una regione che ha esportato nel mondo eccellenze e intelligenze, cultura e arte. Non il suk di Tunisi.
*Direttore del Corriere Adriatico