Macerata, lo Sferisterio subito magico per la prima serata della lirica. Le foto
MACERATA Uno Sferisterio in verde, il colore scelto dal grafico per la promozione del titolo in cartellone ieri sera per il debutto della stagione lirica numero 61 e, per la prima volta a Macerata, di La vedova allegra di Lehár. Tra gli ospiti il governatore della Regione Francesco Acquaroli, il presidente di Eni Live Marco Petracchini, Maurizio Vecchiola, presidente esecutivo di Finproject Spa, il rettore di Uninmc John McCourt, il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, la senatrice di FdI Elena Leonardi, il neo presidente di Confindustria Macerata Marco Ragni e il presidente di Fondazione Carima Francesco Sabatucci.
Le presenze
Alla prima dello Sferisterio anche il prefetto Isabella Fusiello, il questore Luigi Mangino, il comandante provinciale dei carabinieri Raffaele Ruocco, l’ufficiale della Guardia di Finanza Francesco Mirarchi, il comandante della polizia municipale di Macerata Danilo Doria e il presidente del Tribunale Paolo Vadalà.
Tra i big anche il presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali Gerardo Villanacci, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti, il direttore dell’Ast Alessandro Marini, il governatore distrettuale del Rotary Stefano Quarchioni e gli imprenditori Adolfo Guzzini e Alfio Caccamo. A fare gli onori di casa il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta, la sovrintendente Lucia Chiatti, il direttore artistico Marco Vinco e la vicesindaca Francesca D’Alessandro.
Quasi sold out
Bellissimo il colpo d’occhio dello Sferisterio, ieri sera praticamente sold out (mancavano solamente pochi posti ultralaterali). Quella di ieri è stata una bellissima serata all’insegna delle emozioni. La vedova allegra ha debuttato con la produzione firmata dal regista francese Arnaud Bernard, già visto in azione in Arena 25 anni fa, allora da giovane promettente.
Ha lavorato giovanissimo a Macerata, fu poi chiamato qualche anno dopo per la sua Bohéme a Verona e da allora è considerato un vero maestro degli spazi aperti. Anche per l’operetta in scena ieri la sua abilità nello sfruttare le peculiarità architettoniche del luogo si è espressa al massimo livello grazie a un uso pulito del grande muro alle spalle del palco.
Ma la Vedova di Bernard e del brillante direttore Marco Alibrando ha riservato molte sorprese al pubblico, dal libretto tradotto da Gianni Santucci, alle inattese capsule musicali che omaggiano lo spirito del tempo, da Mahler a fulminee pennellate di jazzy storico fino al celeberrimo Can Can dall’Orfeo all’Inferno di Offenbach, per potenziare i quadri di danza. Nel cast protagonista il soprano romeno Mihaela Marcu, perfetta nel ruolo accanto al tenore Alessandro Scotto di Luzio come Conte Danilo. Stasera si torna al repertorio più tradizionale per lo Sferisterio con il fortunato Rigoletto gothic-noir del regista Federico Grazzini.