Promesse dopo due anni di silenzio, non c’è nulla da applaudire
«I cittadini di Chieti e Bucchianico dovrebbero forse dire grazie a chi si accorge del dissesto idrogeologico con due anni di ritardo? Non scherziamo». La deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, commenta così gli annunci del governo Meloni sugli stanziamenti per contrastare frane e smottamenti che hanno colpito il territorio.
Torto critica i toni “trionfalistici” delle ultime comunicazioni, parlando di «promesse senza nulla di scritto», e ricorda le gravi conseguenze che frane e smottamenti hanno avuto sulle comunità locali, «con abitazioni danneggiate e famiglie costrette ad abbandonare le proprie case».
«Dopo due anni – sottolinea la parlamentare – il Governo si sveglia e promette milioni. Ma dov’erano tutti quando portavo il problema in Parlamento, chiedendo interventi urgenti per le famiglie?». Secondo la deputata, le sue proposte formali sono state «ignorate e respinte», mentre oggi «quelle stesse idee vengono riproposte come novità, dopo che le famiglie si sono dovute arrangiare o sono state costrette ad andare via».
La parlamentare rivendica il lavoro fatto in questi anni: «Fin dal primo giorno sono stata tra la gente, ho visitato le case colpite e ho portato la voce dei cittadini nei tavoli istituzionali. Se non avessimo sollevato il tema allora, non si sarebbe mossa una foglia. Ora si fa finta di nulla e si racconta un’altra storia. È una farsa che non va accettata».
Torto invita infine il Governo a dare seguito concreto agli impegni, evitando speculazioni edilizie in un territorio già fragile. «Mi auguro che le risorse promesse vadano davvero alle famiglie, per restituire una casa e non per alimentare appetiti dei palazzinari». Tre le priorità che indica: contributi straordinari alle famiglie colpite, stabilizzazione urgente del territorio e delocalizzazione senza nuovo consumo di suolo, valorizzando immobili già esistenti.
«Raccontare la verità è un dovere, anche quando dà fastidio – conclude – e continuerò a farlo per rispetto di chi soffre e di chi resiste».
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