Ancora truffe agli anziani con lo stratagemma dei finto carabiniere: arrestate due giovani di 25 e 26 anni
Genova. I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Genova Centro, con il supporto dei Carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino, hanno arrestato due donne di 25 e 26 anni, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle truffe. Tre le truffe riuscite ai danni di persone anziane, di cui due a Genova più un’altra tentata.
Le indagini sono scaturite a seguito di una truffa avvenuta a Genova nell’aprile 2024 quando le due donne, guidate da un coordinatore-telefonista collocato in un’altra città, seguendo le indicazioni fornite si sono presentate presso l’abitazione di un’anziana che, nel frangente, era stata contattata telefonicamente da un sedicente appartenente all’Arma dei Carabinieri che la informava della necessità di pagare una multa per evitare più gravi conseguenze penali per la propria figlia, responsabile di un grave incidente stradale.
Giunte nei pressi della casa, la conducente è rimasta in attesa nel veicolo a noleggio mentre l’altra, dicendo di essere la segretaria inviata dall’avvocato, dopo essere entrata nell’abitazione della donna ne è uscita dopo circa venti minuti, piena di gioielli in oro e preziosi.
A seguito della segnalazione al 112 dopo che l’anziana aveva capito di essere appena stata truffata, sono immediatamente partite le indagini dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Genova Centro, coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova, che hanno permesso di ricostruire ulteriori tre episodi, di cui due consumati a Genova ed uno in Provincia di Brescia tra marzo ed aprile 2024, e l’altro tentato a Cremona, tutti compiuti con lo stesso identico modus operandi: le parti offese – tutte persone di almeno sessantacinque anni di età – venivano contattate sull’utenza telefonica domestica da un finto maresciallo dei carabinieri il quale, in servizio in una caserma ubicata a poca distanza dall’abitazione, con tono assertivo le informava che un prossimo congiunto – un figlio, piuttosto che il coniuge o un nipote – aveva provocato un grave incidente stradale in cui la controparte era rimasta ferita.
Il finto maresciallo diceva che era urgente risarcire la vittima peri evitare l’arresto del parente. A questo punto la vittima, in stato di allarme e preoccupazione, metteva a disposizione il denaro ed i preziosi in proprio possesso, oppure si recava ad effettuare un prelievo bancario. Una volta ottenuto il consenso della vittima alla consegna del denaro e dei gioielli, il falso Maresciallo comunicava che sarebbe arrivato un legale o un delegato degli stessi Carabinieri incaricati per il ritiro: nel corso dell’intera durata della truffa, i telefonisti avevano il preciso compito di tenere costantemente impegnata la vittima con conversazioni prolungate su tutte le utenze in possesso, al fine di mantenerne il controllo e nel contempo impedirle di mettersi in contatto con terze persone.
Al termine degli accertamenti le due giovani truffatrici sono state rintracciate ed arrestate in Provincia di Salerno, dove una è stata portata in carcere mentre l’altra è stata sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di residenza.
I carabinieri ricordano come nell’ordinamento giuridico italiano non ci sia alcuna possibilità di evitare l’arresto pagando una cauzione e come come nessun carabiniere, avvocato o assistente si recherà mai presso le abitazioni per ritirare denaro in contanti o gioielli necessari a risarcire i danni causati da un proprio parente in un incidente stradale, in modo da evitare un procedimento penale.
La raccomandazione poi è quella di evitare di fornire telefonicamente indicazioni personali di qualsiasi tipo e soprattutto di non aprire la porta a persone di cui non si conosce l’esatta identità. Per qualsiasi dubbio sarà comunque sempre indispensabile chiamare il 112 in modo da accertare la legittimità o meno delle richieste.