Liguria

Sampdoria, il CEO Fredberg: “Tifosi, non giudicate ora. Prometto che lavoreremo duro”


Genova. “Prima di tutto sono onorato di unirmi a questo club con la sua storia: significa tanto per me. Ho avuto solo buone impressioni. Ci sono cose nel calcio che non si possono comprare con i soldi, sono la storia e la cultura e penso siano cose di cui la Sampdoria è ricca”. Queste le prime parole di Jasper Fredberg, neo CEO dell’area sportiva della Sampdoria intervistato sui canali ufficiali del club blucerchiato.

La scelta di andare alla Samp è arrivato da un sentimento interno nato dopo aver seguito la squadra: “Ho lasciato l’Anderlecht e dopo quello sono stato contattato da persone che volevano sapere se fossi interessato a sentirne di più della Sampdoria. Quello è stato il primo incontro. Ho iniziato a seguire il club, più iniziavo a sentire e più nello stomaco è inizata a crescermi una sensazione. Si possono prendere decisioni con la testa e con il cuore, questa per me è stata una decisione di cuore. Avevo altre possibilità ma c’era qualcosa che mi diceva che la decisione doveva essere questa”.

Che profilo è Fredberg? “Penso di descrivermi come una persona positiva, spero di poter dare energie alle persone che mi circondano, credo sia importante nel calcio. È un mondo emotivo, ci comportiamo come se tutto fosse sempre bianco o nero: vinciamo e quindi va tutto bene. Ma la mia posizione sul lavoro è di accertarmi che tutti nel club sul campo e fuori, si sentano rinvigoriti e pronti ad aiutare e partecipare. Non possiamo permetterci il lusso di essere tristi se perdiamo, dobbiamo rimetterci subito in carreggiata, sarà uno dei miei compiti qui. Pretendo molto, è importante lavorare duri per raggiungere dei traguardi, non si ottiene nulla gratis. Devi impegnarti per avere dei risultati, il modo migliore per farlo è quello di implementare una strategia in cui tutti siano allineati. C’è bisogno che tutti parlino la stessa lingua in merito a quello che vogliamo ottenere“.

Sui dati: “Nel calcio i dati sono un alleato prezioso da avere, questo è un mondo nuovo. Ci sono giocatori da guardare ovunque e penso che a volte si perda del tempo, con i dati puoi usare meglio il tuo tempo. Per me i dati sono una cosa importante che però non può rimpiazzare gli occhi, l’atmosfera e quella sensazione di pancia. Però possono aiutarti a a restringere il campo, inoltre possono essere d’aiuto per valutare le tue partite: non è emozione quando si perde. Anch’io posso essere emotivo e dire che non va bene, con i dati però puoi vedere che la nostra gara non è stata buona, o il risultato, ma possiamo comunque vedere che siamo sulla strada giusta. Per me è importante costruire questa cosa nel club, vogliamo valutarci tutti i giorni, ma vogliamo farlo in maniera oggetiva e critica. Se abbiamo i KPI collegati al nostro stile di gioco e alla nostra strategia è anche più facile, questo per avere un buon feedback e non dover pensare in modo positivo o meno”.

Il primo contatto con Andrea Manchini: “È stato importante fare una buona chiacchierata con lui, l’ho fatto anche prima di firmare perché per lavorare è importante essere allineati. Ho avuto sensazioni positive. Negli ultimi giorni abbiamo anche iniziato a parlare di mercato, guardare la squadra e valutare assieme gioco e strategia. Vogliamo capire che obiettivo può essere interessante per noi, a breve o a lungo termine. Gli ultimi due giorni sono stati intensi ma non ci sono dubbi sul fatto che stiamo affrontando la cosa bene. La Sampdoria non può essere il lavoro di un uomo solo, dev’essere forte di un lavoro di squadra, stiamo cercando di costruire un buon ambiente, un posto nel quale ognuno faccia bene il suo. È importante che tutti si muovano verso gli stessi obiettivi”.

E con Donati: “Lui era la seconda persona con cui dovevo parlare, è importante essere allineati sulla strategia e la filosofia calcistica. Voglio che ognuno sappia cosa si vuole da lui. In questo modo molti fatti, anche emotivi, influenzano il nostro lavoro. È importante avere qualcuno di stabile nel club che rimanga fisso. Questa è la strategia che dobbiamo implementare nelle Samp, a prescindere da chi sarà in carica non cambierà la nostra filosofia: la continuità sarà la nostra arma da fuoco“.

Un focus sul campionato e la programmazione: “La Serie B è un campionato difficile, è un tutto o niente perché ci sono poche differenze tra grandi e piccole. L’abbiamo sperimentato al scorsa stagione e per fortuna ne siamo venuti fuori. Quello che è successo ci mostra che tipo di lega può essere, ci serve avere continuità. Costruiremo su questo stile di gioco, so per esperienza che se alleni le cose poi per lo staff ed i vari membri è più facile capire cosa ci si aspetta da loro. Questo non è uno sport singolare, devi affidarti al compagno che hai affianca”.

Sul prototipo ideale di squadra: “Voglio allargare la rosa, è importante portare qui giocatori che abbiano fame di ottenere le cose, giocatori che vogliano lasciare il cuore in campo. Devono venire giocatori di cui ho visto il potenziale, non chi viene qui per la città o la storia del club. Chi viene qui può fare un passo indietro per poi farne due avanti con noi, ci serve che capiscano questo e che lo mettano in campo per tutta la settimana. È cruciale che tutti lo capiscano e dimostrino, anche per i nostri tifosi la domenica. Con un buono staff e la continuità i giocatori possono andare fuori e mostrare un gioco aggressivo“.

Dobbiamo fare un passo alla volta, è chiaro che sarebbe più facile se ora fossimo in Serie A  – continua -. Non possiamo prendere una scorciatoia, dobbiamo fare le cose in modo sostenibile: la mia ambizione è quella di costruire un club stabile”.

Infine un appello alla tifoseria sampdoriana, decisamente arrabbiata e che nelle scorse settimane ha mostrato tutto il proprio dissenso. Fredberg predica calma e vuole lavorare per portare fatti concreti:  “Ai tifosi dico di non giudicare ora quando arriviamo, ma dopo quando andiamo via. Abbiamo molto lavoro da fare. Ho seguito la Sampdoria e so che c’è modo farcela con il duro lavoro, sarebbe facile parlare, ma ora dobbiamo dimostrare con i fatti. Non posso promettere che domani tutto sarà perfetto, perché non lo sarà. Prometto che lavoreremo duro e che non c’è modo migliore di farlo se non con il loro sostegno. È commovente vedere che fortezza c’è quando giochiamo in casa, una cosa che ti fa venire voglia di essere parte di questa cosa. Poter far parte della Sampdoria per me è stata una grande ambizione, è qualcosa che però devo guadagnarmi. Farò il massimo per riuscire nel mio incarico assieme ai nostri tifosi. Un grande saluto ai tifosi e forza Sampdoria”.




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