Gli ambientalisti perdono in tribunale la sfida per il Meisino: i lavori vanno avanti
Chiedevano maggiori accertamenti i comitati e le associazioni che si oppongono ai lavori per il Centro di educazione ambientale e sportiva all’interno del Parco del Meisino. Ma il tribunale di Torino ha ritenuto non ammissibile la loro richiesta e respinto il reclamo. “Il Collegio – dice la Città – ha confermato quanto stabilito dal primo giudice, ovvero che la richiesta di accertamenti tecnici, ambientali e faunistici presentata dai ricorrenti non è ammissibile dal giudice ordinario ed essi non sono titolari di un diritto minacciato o leso dal Comune nel dare concreta attuazione al progetto”.
Ora, gli assessori al Verde e allo Sport, Francesco Tresso e Domenico Carretta sono pronti ad andare avanti: “Il cantiere e i lavori all’interno dell’area proseguono e restiamo convinti della loro validità”.
Poi l’apertura: “Siamo sempre in ascolto delle sensibilità del territorio e disponibili a ulteriori momenti di approfondimento nel merito dei contenuti del progetto, con cui l’amministrazione si propone di restituire ai cittadini uno spazio in cui sostenibilità ed educazione sportiva accessibile a tutti, in modo gratuito e inclusivo”.
La prima udienza si era tenuta a febbraio. Le associazioni: Lav – Lega Antivivisezione, Uti Per Tutti e il Centro Ricci La Ninna, insieme a 11 cittadini del Comitato Salviamo il Mesino chiedevano al giudice di verificare l’impatto del progetto del Comune, già modificato, per accertarsi della salvaguardia degli animali selvatici e dei loro habitat tra cui delle zone di protezione speciali. Secondo gli ambientalisti si sarebbe dovuto nominare un perito. Così non è stato.
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