Politica

Confindustria: “38 miliardi di export in meno con i dazi al 30%”

I conti per le previsioni sugli effetti dei dazi, si fanno si disfano e si rifanno. L’ultima stima di Confindustria, che prende per buone le tariffe al 30% che scatterebbero da agosto in mancanza di un’intesa tra Washington e Bruxelles, indica una riduzione dell’export verso gli Stati Uniti, fino a 38 miliardi di euro. Si tratterebbe di più di un dimezzamento. Del resto, se si considera anche l’effetto cambi, con il dollaro che da inizio anno si è deprezzato di circa il 13% sull’euro, la tariffa “reale” sale ad oltre il 40%, praticamente un embargo.

“L’impatto dei dazi americani potrebbe essere importante”, afferma Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi di Confindustria, presentando i primi dati sull’impatto potenziale. Secondo Fontana, le regioni più colpite sarebbero quelle con il più alto valore aggiunto manifatturiero: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. “Il 99% dell’export colpito sarebbe rappresentato da beni manifatturieri. L’industria meccanica in particolare è esposta“. “Molti imprenditori, aggiunge, avevano programmato ampliamenti produttivi per soddisfare la domanda Usa. Ora stanno congelando gli investimenti. A rischio c’è anche l’indotto occupazionale”. Questa situazione “fa aumentare molto l’incertezza: abbiamo tutti gli indicatori di incertezza che sono superiori a quelli del periodo del lockdown” e anche per le famiglie “sta aumentando la propensione al risparmio”, conclude.

C’è però anche un altro aspetto da tenere in considerazione. Diversi analisti segnalano come le aziende che esportano verso gli Usa stiano adottando strategie che limitano i rincari per i clienti americani. I maggiori costi vengono spalmati sulle esportazioni che riguardano tutti i mercati. Di fatto, insomma, pagano gli altri al posto dei consumatori statunitensi. Inoltre, diversificare verso altri mercati, come auspicano in molti, diventa più difficile, poiché tutti cercano di farlo.

Quanto alla cronaca di giornata, per ora, poco da segnalare. Una notizia arriva dal Brasile, paese per cui Donald Trump ha deciso dazi di ben il 50%. Il senatore Randolfe Rodrigues, leader della maggioranza, afferma che la Casa Bianca non esclude di rinviare l’entrata in vigore delle tariffe. La Confederazione nazionale dell’Industria (Cni) brasiliana, ha stimato che dazi al 50% potrebbero sottrarre alla crescita del Pil lo 0,16%, con una perdita stimata di 3 miliardi di euro (19,2 miliardi di real).

È quanto emerge da un nuovo studio del che prevede un crollo delle esportazioni pari a 8 miliardi di euro (52 miliardi di real) e delle importazioni per circa 5,1 miliardi di euro (33 miliardi di real). L’impatto occupazionale stimato è di 110mila posti di lavoro in meno.

L’articolo Confindustria: “38 miliardi di export in meno con i dazi al 30%” proviene da Il Fatto Quotidiano.


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