in Abruzzo potranno essere abbattuti 9 esemplari
Dopo quasi due anni di negoziati nelle istituzioni dell’Unione Europea, è entrato ufficialmente in vigore il depotenziamento della tutela dei lupi sul territorio europeo: non più «rigorosamente protetti», ma solo «protetti». Con la revisione della Direttiva Habitat, la tutela giuridica di questi grandi predatori è stata formalmente indebolita.
Ora basterà un decreto del ministro dell’Ambiente, come riporta l’agenzia LaPresse, per recepire la riduzione del livello di tutela in ambito nazionale, e 163 lupi in tutta Italia potranno finire nel mirino dei cacciatori, uccisi per la pressione di parte degli allevatori, che preferiscono non adottare strumenti di prevenzione delle predazioni.
A lanciare l’allarme è la Lav (Lega anti vivisezione), che definisce la decisione «un colpo gravissimo alla coesistenza con i lupi, specie protetta in Italia da oltre cinquant’anni». «Si apre la strada – denuncia l’associazione – a una stagione di persecuzioni che porterà all’uccisione di animali innocenti, responsabili solo di procurarsi il cibo necessario al loro sostentamento». La Lav sottolinea anche il pericoloso precedente politico che questa scelta rappresenta per tutte le altre specie selvatiche e la definisce «una decisione antiscientifica e contraria alla volontà dei cittadini europei».
Non tutti i Paesi, però, hanno deciso di allinearsi. Alcuni Stati membri, come Portogallo, Polonia e Repubblica Ceca, hanno già annunciato che manterranno il massimo livello di protezione per i lupi sui loro territori.
In Italia, invece, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha già formalizzato la soglia massima di 163 abbattimenti, distribuiti tra Regioni e Province autonome: 22 in Toscana, 17 in Piemonte, 15 in Emilia-Romagna e nel Lazio, 12 in Puglia e Calabria, 10 in Campania, 9 in Basilicata e in Abruzzo, 8 in Umbria e nelle Marche, 5 in Provincia di Trento, 4 in Veneto, Liguria e Molise, 3 in Valle d’Aosta, 2 in Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Provincia di Bolzano.
Se il ministero dell’Ambiente deciderà di recepire questa riforma normativa, non ci saranno più ostacoli legali all’abbattimento dei lupi. «Non si potrà più ricorrere ai tribunali per salvare la vita di questi animali – scrive ancora la Lav – come invece siamo riusciti a fare negli ultimi due anni bloccando le ordinanze di uccisione emesse dalle Province autonome di Trento e Bolzano. D’ora in poi Regioni e Province potranno procedere indisturbate, con il sostegno del governo».
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