Emilia Romagna

95% dei modenesi ha ricevuto chiamate sospette


Link ingannevoli, sms sospetti, telefonate mute o registrate: il pericolo delle truffe digitali e telefoniche è sempre più diffuso e colpisce anche i cittadini modenesi. Secondo un sondaggio lanciato da U.Di.Con Emilia-Romagna nel mese di giugno, ben il 95,3% degli intervistati della provincia di Modena ha dichiarato di aver ricevuto almeno una telefonata sospetta negli ultimi mesi. Il dato evidenzia la vastità del fenomeno e la necessità di una maggiore informazione e consapevolezza tra i cittadini.

Chi ha partecipato

I modenesi più attivi nel partecipare al sondaggio appartengono in prevalenza alla fascia d’età tra i 41 e i 50 anni (23,7%), seguiti da chi ha tra i 61 e i 70 anni (22,1%) e tra i 51 e i 60 (17,9%). Una popolazione adulta, quindi, la più esposta e sensibile al rischio di raggiri.

Truffe via link e perdite economiche

Il 30% degli intervistati ha ammesso di aver cliccato su un link sospetto ricevuto tramite sms, email o social network. Di questi, il 10% ha subito il furto di denaro: le cifre sottratte vanno dai 50 ai 300 euro nella maggior parte dei casi, ma non sono mancati episodi eclatanti con importi superiori ai 30mila euro. Inoltre, il 57% degli intervistati conosce almeno una persona vittima di una truffa.

Le truffe più frequenti

Le frodi più comuni segnalate dai modenesi riguardano:

  • Falsi contratti di luce e gas

  • Sms che segnalano finti pacchi in giacenza

  • Messaggi pop-up che annunciano falsi virus o problemi tecnici

  • Truffe sentimentali via social network, con richieste di denaro

Sicurezza informatica e prevenzione

Molti cittadini modenesi dichiarano di sentirsi informati sul fenomeno grazie a media e autorità: il 61% si definisce “abbastanza informato” e l’8,4% “molto informato”, ma resta un 26,3% che si sente ancora “poco informato”.

Per difendersi, la maggioranza utilizza misure come:

  • Autenticazione a due fattori
  • Software antivirus
  • Password complesse e diversificate

Nonostante ciò, il 60% ammette di non riuscire sempre a riconoscere un tentativo di phishing, a causa della crescente sofisticazione delle tecniche usate dai truffatori.

Denunce e assistenza

Solo il 20% delle vittime ha denunciato la truffa alle autorità. Tra questi, il 79% non ha ricevuto alcun riscontro concreto, mentre soltanto il 5,3% ha ottenuto un rimborso. L’86,3% non si è rivolto ad alcuna associazione di tutela dei consumatori.

L’appello di U.Di.Con

“Le truffe digitali sono ormai parte della quotidianità – sottolinea la sede provinciale di U.Di.Con Modena –. Anche le persone più attente possono cadere in inganno. È fondamentale non condividere dati personali o bancari e prendersi sempre il tempo per verificare la fonte. La nostra associazione resta a disposizione per offrire supporto, raccogliere segnalazioni e aiutare i cittadini a prevenire le frodi. Da anni, attraverso sportelli dedicati e corsi gratuiti, promuoviamo la consapevolezza digitale e la sicurezza informatica”.

In un’epoca dove l’inganno è sempre più invisibile, la difesa più efficace resta la conoscenza.


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