La grande fuga dei topi d’argento a Monte San Savino
Una nuova iniziativa di arte contemporanea invade il centro storico di Monte San Savino: i Topi d’Argento di Giovanni Raspini “evadono” simbolicamente dal meraviglioso Palazzo che li ospita, dando vita a un’installazione diffusa, permanente e in divenire. Inaugurata giovedì 10 luglio, alla presenza di molti amici e delle autorità, l’opera del designer toscano si configura come un progetto artistico concettuale e sperimentale, in cui scultura, design e spazio urbano dialogano in modo inedito. Le vie e le piazze del borgo rinascimentale, patria di Andrea Sansovino e di papa Giulio III, si trasformano così nel palcoscenico di un intervento che reinterpreta la tradizione in chiave contemporanea.
Cinquanta sculture, realizzate a grandezza naturale con dettagli estremamente realistici, sono state collocate nei punti più iconici del centro storico del borgo. Cinquanta meravigliosi topi argentati, scolpiti a mano da Giovanni Raspini utilizzando l’antica tecnica della fusione a cera persa, divengono così protagonisti di un gesto artistico sorprendente, di stampo concettuale, che offre nuova linfa creativa al progetto stilistico del brand.
L’installazione ha visto dialogare materia e idea, eccellenza artigianale e azione concettuale. Un connubio che si inserisce pienamente nel solco dell’arte contemporanea e che pone in collegamento reale il Palazzo dei Topi d’Argento con la cittadina di Monte San Savino che lo ospita. Una sorta di fil-rouge artistico si dipana ora fra le antiche pietre, nei luoghi più significativi del centro storico. Quasi una “caccia al tesoro”, che conduce alla scoperta dell’universo animalier di Giovanni Raspini.
Il Palazzo dei Topi d’Argento, già casa dell’artista e architetto rinascimentale Andrea Sansovino, acquistata e restaurata da Giovanni Raspini, ospita una straordinaria collezione di opere uniche, frutto della maestria artigianale e dell’ingegno creativo del designer del gioiello e dei suoi collaboratori. Aperto al pubblico nell’estate 2023, offre ai numerosi visitatori italiani e stranieri l’opportunità di ammirare da vicino questi capolavori durante una visita guidata che conduce attraverso gli spazi espositivi, offrendo un’esperienza coinvolgente ed unica.
L’iniziativa rappresenta un momento significativo per Giovanni Raspini e testimonia il suo impegno nel promuovere l’arte, la cultura e l’artigianato italiano e la sua vicinanza al territorio e alla comunità locali. Il palazzo, luogo vivo e dinamico, rimane aperto gratuitamente tutto l’anno, ogni venerdì, sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00. E’ gradita la prenotazione al sito www.ilpalazzodeitopidargento.com
Giovanni Raspini
Un destino di bellezza rende uniche le creazioni di Giovanni Raspini. È il lusso necessario che nasce dal cuore della Toscana, per un marchio che da cinquant’anni ricerca l’eccellenza e una cifra stilistica assolutamente personale. Idea, materia e lavoro: parole chiave che Giovanni Raspini, architetto e designer, sa tradurre in gioielli in argento, progettati con l’amore dell’artista e realizzate con la dedizione dell’artigiano. “Ogni nostra creazione è ideata, modellata, costruita e confezionata esclusivamente in azienda. Fatta a mano con grande cura e infinita passione. Il nostro lavoro è fatto di sfide continue, come d’altronde l’operazione della fusione a cera persa, tecnica antica di migliaia di anni. Un impegno di stile e concretezza che ci piace raccontare nelle boutique esclusive del brand, ove le nostre creazioni si confrontano con gli altri e l’incontro si fa moda”.
Quindici le città delle boutique monomarca aperte fino ad oggi, tra cui Milano, Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Verona, Monte Carlo, Londra e Mosca.
Ragione, anima, inconscio, ovvero un gioiello di Giovanni Raspini. Il segno forte e naturalistico, non geometrico, la plasticità del progetto rendono assolutamente riconoscibili le creazioni del gioielliere toscano. Forma e armonia nella contemporaneità, eccellenza del lavoro nella grande tradizione orafa. Argento vivo da toccare, da indossare sulla pelle nuda. Argento dorato per dare luce e colore alla donna di Giovanni Raspini, una donna autentica, indipendente e sfrontata.
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