Cultura

The Weekender: ascolta gli album di Wet Leg, The Swell Season, Africa Express (e molti altri…) usciti oggi

Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi…buon ascolto.

WET LEG – “moisturizer”
[Domino]indie-rock

Le Wet Leg hanno deciso di basarsi sulla forza dei loro spettacoli dal vivo con “moisturizer”. Il gruppo inglese spiega: Ci stavamo solo divertendo ed esplorando. Ci siamo concentrate su: Sarà divertente da suonare dal vivo? È stato molto naturale scrivere il secondo disco insieme.
Una grande influenza sui testi dell’album è stata l’innamoramento della Teasdale nel 2021, che l’ha portata a scrivere una serie di canzoni d’amore. Rhian dice: Ho pensato di essere etero per tutta la vita fino a quando non ho incontrato la mio attuale partner: queste canzoni d’amore parlano di loro. Ho trovato molto più interessante e stimolante scrivere canzoni d’amore in cui non sto bramando un uomo: è una sensazione un po’ diversa.

AFRICA EXPRESS – “Africa Express Presents… Bahidorá”
[BMG]etno-world-pop

L’album di 21 brani presenta una line-up eccezionale di talenti con una fusione innovativa di pop latino, reggaeton, hip hop e suoni tradizionali africani. Tra gli artisti presenti figurano la famosa cantante maliana Fatoumata Diawara, la cantautrice e polistrumentista Joan As Police Woman, Nick Zinner (Yeah Yeah Yeahs) e Damon Albarn (Blur, Gorillaz) e l’artista di St Lucia Poté, con la partecipazione di Django Django e Bonobo, insieme ad alcuni dei migliori nuovi talenti messicani, tra cui Mare Advertencia, La Bruja de Texcoco, Eme Malafe e Luisa Almaguer. Questa iniziativa innovativa riunisce una vasta gamma di artisti africani, messicani e internazionali, dando vita a un’affascinante fusione di tradizioni musicali provenienti da vari continenti. Colmando le divisioni culturali e incoraggiando la collaborazione creativa, questo progetto non solo mette in luce la ricchezza della musica mondiale, ma offre anche al pubblico un’esperienza di ascolto eclettica.

ALLO DARLIN’ – “Bright Nights”
[Slumberland]indie-pop

“Bright Nights” segue le maree emotive dei dieci anni precedenti: “È un album che viene dal cuore, che affronta i temi dell’amore, della nascita e della morte, che sono cose su cui riflettiamo di più rispetto a quando abbiamo fatto il primo album. Spero che l’album suoni senza tempo e gioioso, mentre in altri momenti è riflessivo ed emotivo“, afferma la cantautrice e cantante Elizabeth Morris Innset. Traendo ispirazione da un mix di pop classico, folk e country, “Bright Nights” riprende da dove Allo Darlin’ aveva lasciato con il calore di “We Come From The Same Place” del 2014 e richiama il suono sicuro e sofisticato del loro secondo album, “Europe”.

THE SWELL SEASON – “Forward”
[Masterkey Sounds]indie-pop-folk

Glen Hansard e Markéta Irglová ritornano a fare coppia: “È incredibile poter condividere la notizia del nostro nuovo album degli Swell Season, il primo dopo 16 anni. Ci è voluto molto tempo per realizzarlo e abbiamo dedicato grande impegno sia all’album che alla sua pubblicazione, ma ora finalmente ci siamo! Non vediamo l’ora di portarlo in tour con noi quest’estate!

THE TERRYS – “The Terrys”
[Westway Collective]indie-pop

I Terrys sono un’esplosione caleidoscopica di energia, creatività e autenticità senza compromessi. Una band proveniente dalla località costiera di Gerringong, in Australia. Questo dinamico quintetto, composto da Jacob Finch, Lukas Anderson, Ben Salvatori, Cameron Cooper e Trent Cooper, si fa strada con un mix magnetico di melodie contagiose, testi sinceri e un’amicizia senza confini.

POOR CREATURE – “All Smiles Tonight”
[River Lea Recordings]alt-folk

I Poor Creature sono composti da Ruth Clinton, Cormac MacDiarmada e John Dermody, tutti e tre membri di altre band (rispettivamente Landless e Lankum) che hanno conquistato un vasto seguito reinterpretando brani del passato. Canzoni che esistono da secoli possono sembrare immutabili e ancorate al tempo. Una nuova generazione di musicisti irlandesi è desiderosa di riconoscere questa eredità musicale, reimmaginando le canzoni in un contesto contemporaneo. Il sound dei Poor Creature, in particolare nel contesto del folk irlandese contemporaneo, offre qualcosa di unico. “C’è qualcosa nel modo in cui il quotidiano e il fantastico si intrecciano che secondo me la musica irlandese sa rendere molto bene“. Questo riassume anche “All Smiles Tonight”, che attraversa storie, perdite e storia per creare un album ultraterreno e senza tempo, destinato a durare nei secoli.

HIGHSPIRE – “Crushed”
[Shelflife]indie-rock, shoegaze

Highspire sono stati un punto fermo della scena shoegaze internazionale dei primi anni 2000 grazie alle pubblicazioni su compilation come Losing Today Magazine, Tonevendor, Vinyl Junkie, Alison Records e persino la prima uscita su Club AC30. L’ultima incarnazione della band vede anche l’aiuto di collaboratori come Laura Watling (The Autocollants, Tears Run Rings), John Loring (Fleeting Joys) e il batterista originale Guyton Sanders. Il loro attesissimo terzo album, “Crushed”, vede la band fare un salto di qualità. Tutti i membri della band lo definiscono il loro miglior album di sempre.

GUIDED BY VOICES – “Goodnight El Dorado”
[GBV]indie-rock

8 tracce live estratte da 3 show dei GBV tenutisi l’anno scorso a 2024 Indianapolis, Woodstock e Dallas.

OLAFUR ARNALDS & TALOS – “A Dawning”
[OPIA Community & Mercury KX]modern classical

“A Dawning”, il commovente album collaborativo del compositore, produttore e polistrumentista islandese Ólafur Arnalds e del compianto cantautore irlandese Talos (Eoin French) fonde le voci musicali uniche dei due artisti: l’album si muove tra momenti di emozione pura e speranza luminosa, invitando gli ascoltatori a intraprendere un potente viaggio sonoro. Con le sue otto tracce evocative, “A Dawning” è sia una celebrazione della collaborazione artistica che un sentito omaggio all’eredità duratura di Talos. Questa è musica che ci tiene a galla in acque scure, guidandoci verso un barlume di luce all’orizzonte.

AMY MACDONALD – “Is This What You’ve Been Waiting For?”
[BMG]pop-rock

“Is This What You’ve Been Waiting For?” è una nuova audace raccolta di canzoni che ricorderà al mondo chi è Amy Macdonald. Amy non si trattiene in brani pieni di catarsi e energia evasiva. Animata dal suo spirito indomito, i temi che esplora nascono dalle sue esperienze personali e da quelle di altre persone, spaziando dalle amicizie tossiche, al sentirsi intrappolati in una relazione, al coraggio di liberarsi dalle pressioni delle aspettative sociali. La sopravvivenza e l’idea di andare avanti sono temi ricorrenti nell’album. C’è anche un grande apprezzamento per i fan, il cui sostegno incondizionato e duraturo ha reso possibile tutto questo.

CALVA LOUISE – “Edge Of The Abyss”
[Mascot]alt-rock, elettronica

Ecco il nuovo album dei Calva Louise, la band che si è formata riunendo membri provenienti da angoli opposti del mondo, le cui influenze ed esperienze combinate hanno dato vita a una miriade di fili affascinanti intrecciati nella loro esistenza. Metal, punk, elettronica e art rock si intrecciano in narrazioni grandiosi e storytelling cinematografico con una resa visiva strabiliante.

BARRY CAN’T SWIM – “Loner”
[Ninja Tune]elettronica

Barry Can’t Swim, uno degli artisti elettronici più interessanti al mondo, pubblica il suo attesissimo nuovo album “Loner”. Nel disco vediamo Barry Can’t Swim navigare ed esplorare il mondo in cui si è ritrovato, un album altamente personale che pone domande profonde al suo creatore e al suo pubblico. Influenzato dallo straordinario successo dei concerti di Barry in tutto il mondo, “Loner” rimane ancorato alle sue radici sia come essere umano con i piedi per terra che come artista progressista e in continua evoluzione. “Se il mio primo album era un collage di tutta la musica che amavo e che mi ha ispirato durante la mia crescita, questo album è l’espressione più autentica che potessi offrire di me stesso e della mia vita nell’ultimo anno“, commenta Barry.

RIP VAN WINKLE – “Blasphemy”
[Splendid Research]indie-rock

Con i Guided By Voices fermi, non crederete mica che Robert Pollard resti con le mani in mano, no, lui continua a lavorare sodo e così ecco “Blasphemy”, LP di debutto di uno dei suoi altri progetti, i Rip Van Winkle. Il gruppo vede Bob affiancato da tre membri della band Joseph Airport.

HALF JAPANESE – “Adventure”
[Fire]art-punk

I leggendari viaggiatori indie Half Japanese tornano con il loro nuovo album “Adventure”. Il prolifico combo di outsider, guidato dall’ottimista Jad Fair, offre una serie di sonetti allegri e commoventi che celebrano il potere dell’amore, dell’affetto e della maturità. “Adventure” porta l’ultima incarnazione della band su strade nuove e più raffinate. Registrato a Londra presso Vacant TV e prodotto da Jason Willett e Jad, Adventure presenta una tela più pura e raffinata su cui Jad può espandersi.

WORLDS WORST – “American Muscle”
[Smoking Room]indie-rock

I Worlds Worst presentan un sound indie/slacker rock rumoroso e post-grunge ispirato agli anni ’90, con chitarre potenti, batteria martellante, grandi melodie e ritornelli accattivanti. Simili a band come Milly, Ovlov, Prize Horse i ragazzi promettono di offrire un’esperienza pop distorta e grunge ai fan dell’energica musica alt rock degli anni ’90, pur rimanendo attuale e rilevante nel panorama musicale odierno. C’è un’enorme ondata di band che stanno riportando in auge la musica chitarristica e i Worlds Worst sono sicuramente una di quelle da tenere d’occhio.

WILLOW SKYE-BIGGS – “Elsewhere”
[Inner Islands]ambient, elettronica

Così ne parla l’autore: “Ho realizzato Elsewhere in un anno e mezzo di lutto per la perdita della persona forse più influente che abbia mai avuto nella mia vita. La morte improvvisa di mio zio mi ha sconvolto e ha completamente stravolto la mia concezione di “vivere“, ‘credere’ ed “esistere”. Mentre scrivevo questa musica, non pensavo di pubblicarla; era solo qualcosa che dovevo fare perché avevo bisogno di trovare un posto dove andare. Il mondo fisico mi limita, la società mi intrappola, e strumenti come il suono mi aiutano a spostarmi in luoghi dove posso sentire e vedere cose che ho bisogno di sentire e vedere e che non sono possibili quando sono “qui”. Non vivo in un mondo sicuro, né in un mondo pieno di speranza, né vedo alcuna luce particolare alla fine del tunnel. Tuttavia, in qualche modo continuo a credere in un mondo diverso, in possibilità inaspettate. Il bisogno di avere un altro posto “dove andare” a volte diventa una valvola di sfogo necessaria. Questo album è per chiunque possa trarne beneficio. È in memoria di Michael Adair-Kriz, perché mi ha insegnato tutto e continua a farlo“.

GWENNO – “Utopia”
[Heavenly]indie-pop

C’è un senso di rivelazione in “Utopia”, una sensazione nettamente diversa da quella dei dischi precedenti. “Utopia” è il primo album di Gwenno Saunders registrato prevalentemente in inglese e presenta un lato molto diverso della sua vita e del suo modo di scrivere canzoni. “Mi sento come se avessi scritto un album di debutto, perché è una lingua diversa ed è una parte diversa della mia vita“, dice. “Parla di quel momento in cui esco nel mondo da sola, che in genere è il primo argomento di cui si scrive, e poi si va avanti con la propria vita. Ma mi ci è voluto molto tempo per digerirlo: mi ci sono voluti vent’anni solo per dare un senso alle cose, e ho capito che il punto di partenza della mia vita creativa non è il Galles, ma in realtà il Nord America“.

AUTOCAMPER – “What Do You Do All Day?”
[Safe Suburban Home]indie-pop

Gli Autocamper di Manchester sono l’antidoto pop perfetto al “machismo” post-punk della città. Jack Harkins e Niamh Purtill si spartiscono le voci: le loro riflessioni disilluse sui litigi in camera da letto e sui misfatti da postumi da sbornia catturano lo spirito jangle pop degli anni ’80 senza il revisionismo C86. Il loro sound è allo stesso tempo nostalgico e fresco, combinando la sensibilità pop DIY delle prime band dell’etichetta Flying Nun e Sarah Records con l’impulso melodico e jangly degli Orange Juice.

SPLIT CHAIN -“Motionblur”
[Epitaph]nu-gaze

Un disco che gravita nell’orbita di artisti come Deftones: esplosioni di nu-metal e increspature di shoegaze. Una malinconia emo che s’incrocia con il grunge e il metal che fa capolino.

THE WIND-UPS – “Confection”
[Dandy Boy]garage-rock

I Wind-Ups tornano quest’estate con il loro terzo album. 11 brani incandescenti di sugar punk lo-fi alla Ramones e Spits, “Confection” è un blitzkrieg rock’n’roll zuccheroso.

GINA BIRCH – “Trouble”
[Third Man]post-punk

La leggendaria artista, cofondatrice dei Raincoats, cantautrice, regista e icona femminista Gina Birch arriva con il suo secondo album solista, “Trouble”. L’album vede la Birch collaborare ancora una volta con lo stesso duo di produttori che ha contribuito a catturare il suono grezzo ma raffinato del suo acclamato album di debutto da solista del 2023, “I Play My Bass Loud”. “Il titolo dell’album fa riferimento a tutte le piccole rivoluzioni che hanno avuto luogo nella mia vita“, dice Gina Birch,non seguire i soliti percorsi, cadere in buchi, ripetere gli stessi errori, i problemi di essere una giovane donna in un’epoca in cui le nostre opzioni erano generalmente segretaria, madre o prostituta. I problemi che ho causato e quelli in cui mi trovo…

SISTER. – “Two Birds”
[Mtn Laurel]indie-folk

“Two Birds”, mette in mostra una band che spinge verso una visione comune fresca e catartica. La storia dello sviluppo della band indie newyorkese è una testimonianza del legame personale e artistico profondo, quasi incomprensibilmente stretto, che si è creato nel corso di un decennio tra le cantanti Sturman e Pruzinsky. Canzoni indie-folk cristalline che esplorano la rara bellezza di un’amicizia profonda e intima, ma anche le sue insidie. Il progetto, ora ampliato in un quartetto maturo e completo, si spinge definitivamente in un territorio emotivo e musicale inesplorato.

MARK STEWART – “The Fateful Symmetry”
[Mute]indie-rock, post-punk

L’artista rivoluzionario Mark Stewart vede pubblicato il suo ottavo album solista, “The Fateful Symmetry”, completato poco prima della sua prematura scomparsa nell’aprile 2023. Nel corso di una brillante carriera come pioniere della musica con The Pop Group, Stewart ha prodotto un corpus di opere fondamentali, ispirate dagli ideali DIY del punk, dalla politica radicale, dai movimenti di protesta, dalla teoria, dalla filosofia, dalla tecnologia, dall’arte e dalla poesia. Con “The Fateful Symmetry”, l’eredità duratura di Stewart viene mantenuta viva con un album coraggioso e visionario come i suoi lavori migliori.

MIDWIFE & MATT JENCIK – “Never Die”
[Relapse]sperimentale, ambient

Nonostante il titolo lo neghi categoricamente, la morte è presente in tutte le canzoni di “Never Di”e, l’album collaborativo di Madeline Johnston dei Midwife e Matt Jencik. Jencik ha espresso il pensiero più tenero che si possa immaginare quando ha coniato quella frase, “Never Die”, il fatto che le persone che ama alla fine moriranno, una certezza che sembra impossibile e lontana, fino al giorno in cui non lo è più. “Never Die” rappresenta il tentativo disperato di Jencik di aggrapparsi a tutti coloro che ama, di tenerli sulla Terra con tanta forza che potrebbero entrare nella tomba con i segni degli artigli sulla pelle. Johnston, che riconosce la grazia della mortalità funge da guida spirituale dell’album, trasformando la paura della morte in uno stimolo a vivere in modo più intenso e prezioso. “Never Die” offre un confronto sereno con l’inevitabile tristezza che racchiude le nostre vite.

MIDNIGHT RODEO – “Chaos Era”
[FatCat]psichedelia, indie-rock

Le canzoni sono frutto di una collaborazione. I diversi background musicali dei membri del gruppo danno vita a un genere eclettico e a collisioni creative assolutamente uniche. Il bassista Harry afferma: “Quello che facciamo è dadaista. La batteria suona i ritornelli, il basso suona parti solitamente eseguite dagli ottoni, la chitarra suona psichedelia West Coast su ritmi disco“. Scritte in un lungo periodo di tempo, le canzoni dell’album possono essere viste come una sorta di “suite” di formazione, in cui il gruppo di ventenni affronta temi come le relazioni, i cambiamenti sociali, le speranze e i sogni mutevoli.

GOON – “Dream 3”
[Born Losers]indie-rock

“Dream 3” è un collage indie-rock che vive d’improvvisazione, portandoci nel mondo spaziale e visionario del gruppo slacker di Los Angeles.

SUNKING – “I DON’T LIKE MY TELEPHONE”
[ANTI-]hip-hop, sperimentale

Il trio di Los Angeles Sunking fonde hip hop e influenze elettroniche nel loro secondo album “I DON’T LIKE MY TELEPHONE”. Amici d’infanzia, Bobby Granfelt, batterista jazz e Antoine Martel, sintetizzatore e compositore, hanno lasciato il loro gruppo principale High Pulp per esplorare i loro gusti musicali diametralmente opposti e creare musica come Sunking, insieme al polistrumentista Victory Nguyen. Il loro album di debutto del 2022, “Smug”, era più influenzato dal jazz, mentre “I DON’t LIKE MY TELEPHONE” è simile ai primi lavori di artisti beat-driven come Thundercat, Madlib e Flying Lotus. Il risultato è un disco vibrante e compatto come un caleidoscopio, che mescola diversi stili e idee in brani virtuosistici.

MAL BLUM – “The Villain”
[Get Better]indie-rock

Un ritorno sorprendente che combina il caratteristico mix di lirismo pungente e ironico dell’artista con una nuova audacia. Sebbene il titolo possa suggerire un album incentrato su una rottura sentimentale (è vero, questi elementi sono presenti nel singolo di lancio “I’m so Bored”), in definitiva “The Villain” è un lavoro sulla complessità umana. Ogni canzone riflette aspetti e archetipi della malvagità che si trova in noi stessi, negli altri e nel mondo che ci circonda. Un mix di indie rock strutturato, influenze alt-rock e pop fortemente influenzato dalla nuova collaborazione con la produttrice emergente Jessica Boudreaux e con diversi contributi dei compagni di band di lunga data Audrey Zee Whitesides (Speedy Ortiz) e Ricardo Lagomasino (Lucy Dacus).

DUNCAN LLOYD – “Unwound”
[Reveal Records]indie-pop-rock

Questo disco intreccia un labirinto musicale unico, fatto di espressioni personali libere e variegate, profonde e fugaci, essenziali, intense e urgenti, con un equilibrio perfetto tra grinta, bellezza e melodia. Le cose hanno iniziato a muoversi quando Lloyd (chitarrista dei Maximo Park) ha iniziato a lavorare con Julie McLarnon agli Analogue Catalogue Studios in Irlanda. Sulla scia dell’entusiasmo suscitato dal suo viaggio attraverso il mare d’Irlanda, Lloyd è tornato a Newcastle per completare il resto dell’album, ogni canzone accuratamente realizzata con arrangiamenti più anarchici rispetto alle precedenti uscite. “Avevo bisogno di una pausa da tutto ciò che è online. Allontanarsi da tutto e stare più vicini alla natura riaccende l’immaginazione, è piuttosto ovvio ma è facile dimenticare quanto sia importante. È un album che parla di esperienze, in cui si percepisce che la dinamica, la velocità e lo spazio sono stati tutti elementi attentamente studiati. È come se cercassi sotto il terreno di dare forma ai suoni che immagino e, se possibile, creare qualcosa di riconoscibile che abbia un cuore. Non volevo che fosse un suono prodotto, volevo che sembrasse composto da stanze diverse, da molti spazi“.

AUNT KATRINA – “This Heat Is Slowly Killing Me”
[Crafted Sounds]indie-rock

Aunt Katrina è il progetto solista di Ryan Walchonski (ex-feeble little horse) e comprende anche membri di Snail Mail, Tosser e altri. “This Heat Is Slowly Killing Me” è l’album d’esordio.

SENSES – “all the heavens”
[cedars recording]indie-pop

“All the heavens” è il secondo album dei senses, originaria delle Midlands, e segue il loro acclamato album di debutto “little pictures without sound”. Il nuovo disco rappresenta un enorme cambiamento sonoro e un nuovo sound per la band: un’avventura in un sound indie fresco, ambizioso e più prog, psichedelico e soul, con elementi di shoegaze, alt-rock, dreampop e inni di stampo elettronico.

KARMA GLIDER – “From the Haze of a Revved Up Youth”
[Mothland]indie-rock

I Karma Glider, gruppo di Montreal amante del riverbero, offrono un altro assaggio del loro rock and roll fuzzato e mid-fi con l’uscita di “From the Haze of a Revved Up Youth”. È pop interpretato con l’energia spudorata del post-punk, inni shoegaze che godono dell’elasticità della psichedelia moderna, prodotti con la grinta di un bootleg su cassetta degli anni ’90. In linea con i precedenti EP del quintetto, il loro album di debutto è ricco di brani dance orecchiabili, ballate noise rock strazianti e tracce sperimentali ricche di campionamenti e influenze dub, elevate dalla voce profonda come l’oceano dell’ex Heat Susil Sharma e dalla sua straordinaria abilità nel comporre melodie accattivanti.

KOKOROKO – “Tuff Times Never Last”
[Brownswood Recordings]afrobeat

“Tuff Times Never Last” è una raccolta di brani vivaci e vibranti che ricordano con ottimismo l’importanza di tenere strette e abbracciare le molte dualità che si presentano nella vita. Nel corso delle 11 tracce, l’album esplora il tema dell’unione, della comunità, della sensualità, dell’infanzia, della perdita e, soprattutto, della perseveranza. Ispirato inizialmente da un meme virale sui social media, il co-leader della band Onome Edgeworth ha così spiegato l’origine e il significato del titolo: “È vero! Anche se riflettiamo sulla gioia e sulla celebrazione, ci rendiamo conto che gran parte di quella bellezza nasce dalle sfide e dalle difficoltà. Ci è sembrata una verità naturale che abbiamo scoperto mentre scrivevamo“.

TONY NJOKU – “ALL OUR KNIVES ARE ALWAYS SHARP”
[Studio Njoku]elettronica

Tony Njoku torna con un secondo album dal sound espansivo e carico di emozioni che riunisce un cast straordinario di voci britanniche di colore. Caratterizzato da potenti collaborazioni con Tricky, GAIKA, Ghostpoet, Coby Sey, James Massiah Space Afrika e Labi Junior, il disco rappresenta un momento fondamentale per Njoku, il culmine dello stile musicale unico e della narrazione sfumata e socialmente impegnata che ha saputo creare nel corso della sua carriera. Radicato in temi quali la preparazione spirituale, la resistenza culturale e la chiarezza emotiva, l’album si sviluppa attraverso il mix caratteristico di Njoku, fatto di astrazione elettronica, songwriting basato sul falsetto e composizioni cinematografiche. È un lavoro che colpisce nel profondo. Filosofico, politico e personale, ogni ospite apporta un nuovo livello fondamentale alla conversazione.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »