Maurizio Albertin va in pensione dopo 60 anni di mercato: «Scappai dal supermarket, volevo il contatto umano» – Cronaca
BOLZANO. Dopo oltre sessant’anni passati tra banchi, furgoni e clienti di tutta la provincia, Maurizio Albertin, storico ambulante bolzanino, si prepara ad andare in pensione. Lo farà ufficialmente a 76 anni, con ancora lo stesso spirito che lo aveva mosso da ragazzo nei mercati del capoluogo altoatesini. “Il mio primo vero mercato fu il 13 giugno del 1971 a Salorno – racconta – ma in realtà a 13 anni già davo una mano a chi lavorava in piazza Don Bosco e piazza Matteotti. C’erano esigenze familiari e quella strada fu naturale per dare una mano. Una vocazione”.
Una passione cresciuta giorno dopo giorno. “Appena avuto il libretto di lavoro provai anche ad andare al supermercato, ma scappai subito. Mi mancava il contatto umano. Il mercato è relazione, è empatia, è rapporto con la realtà vera di un luogo. È stato questo a conquistarmi e a trattenermi”.
Negli anni Albertin ha visto cambiare radicalmente il commercio su area pubblica, senza mai perdere l’entusiasmo. Ha attraversato il boom degli anni ‘80 e ‘90, le prime riorganizzazioni cittadine, fino agli effetti drammatici della pandemia e alla progressiva trasformazione del settore, in particolare nell’abbigliamento. “L’evoluzione degli ultimi dieci anni è stata traumatica. Il rapporto con le famiglie però resta, quello si tramanda. È questo il nostro valore”.
Storico punto di riferimento anche sindacale all’interno di FIVA prima e ANVA Confesercenti poi, Albertin ha promosso con lungimiranza l’apertura del mercato del lunedì in piazza Don Bosco, intuendone il potenziale quando la zona era ancora in piena evoluzione. “Era un’idea che coltivavo da tempo: creare un mercato vero in un quartiere che cresceva. E così è stato. Lo sento come il mio mercato”.
Tra le sue battaglie più significative, anche quella per l’apertura del mercato a Firmian, in collaborazione con l’amministrazione comunale. “Tempo fa con Elmar Pichler Rolle e Ingeborg Bauer Polo c’era un dialogo costante, settimanale. Insieme abbiamo scritto un regolamento di qualità e creato eventi come la Festa delle Api o il Mercato di Primavera”. E oggi?Oggi Maurizio lancia un ultimo appello alle istituzioni: “Non basta passeggiare al mercato. Bisogna venire all’alba, con il vento e la pioggia, per capire davvero cosa serve. Le aree vanno adeguate, i mezzi sono cambiati. Piazza Vittoria è l’emblema: serve una visione condivisa, e gli operatori devono essere coinvolti da subito, non all’ultimo minuto. Abbiamo fatto, credo, sei differenti versioni della prossima piazza Vittoria. Vanno ascoltati in continuazione gli operatori”.
Il futuro? “Un po’ più di tempo per me e la mia famiglia. Riprenderò in mano l’impegno con l’Unitalsi e mi godrò i miei quattro nipoti. Ma il mercato resterà sempre nel mio cuore”
“Confesercenti Alto Adige – chiude il funzionario per il commercio ambulante Mirko Bertoldi – ringrazia Maurizio Albertin per la dedizione, la visione e il contributo prezioso dato in oltre mezzo secolo di attività. La sua storia è parte del nostro tessuto economico e sociale continuando ad essere preziosissimo supporto anche nei prossimi anni”.