Moscioli, c’è l’ok alla pesca ma è vietata agli amatori: «Adesso fate più controlli»
ANCONA Avanti con la pesca del mosciolo selvatico. Almeno per i pescatori professionali. Per gli amatoriali, invece, è stata vietata a partire da oggi. E’ questa la decisione scaturita dall’incontro fra l’assessore regionale Andrea Maria Antonini e la Consulta Pesca. Quindi, nonostante i pareri contrari degli esperti scientifici, la netta avversione del sindaco di Daniele Silvetti, di Slow Food e delle associazioni ambientaliste, si continuerà a pescare nei banchi naturali dove, a detta degli stessi mosciolari, ad altezze profonde il mitile è ancora presente.
Il parere
Una decisione scaturita dal parere che gli stessi mosciolari avevano fornito sulla situazione, evidenziando come nei banchi a ridosso della superficie marina si presentassero condizioni di estrema sofferenza, con alti tassi di mortalità e segni evidenti di stress termico. Al contrario, nei banchi a maggiore profondità i moscioli sono vivi e ben attaccati al substrato proprio perché la temperatura dell’acqua è più bassa. Per questi motivi, e per garantire il reddito essenziale per le loro famiglie, hanno dato il loro parere favorevole.
La soddisfazione
Al a termine dell’incontro i pescatori autorizzati alla raccolta del mosciolo selvatico di Ancona, Numana e Portonovo hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro di ieri della Consulta Pesca, che «ha segnato un primo passo importante – affermano in una nota -verso un confronto più ampio e concreto sul futuro della risorsa ittica più identitaria per la città di Ancona». Gli stessi mosciolari si dicono pronti a fornire aggiornamenti continui e puntuali alla Regione Marche e alla Consulta sull’evoluzione della situazione sott’acqua, affinché l’opinione pubblica possa avere una conoscenza fatta dal monitoraggio costante dello stato della risorsa in questione. «I pescatori e io siamo pronti ad affrontare seriamente la questione dei moscioli – dichiara Angelica Palumbo, portavoce dei mosciolari – in un tavolo di lavoro con tutti i soggetti che vogliono contribuire concretamente alla salvaguardia e alla valorizzazione di questa risorsa straordinaria, simbolo della nostra storia, della nostra economia e del nostro legame profondo con il mare». E per quanto riguarda la decisione di vietare la pesca agli amatoriali, che di fatto hanno visto la loro raccolta durare appena 9 giorni «auspichiamo – afferma ancora la Palumbo – maggiori controlli da parte della Capitaneria di Porto affinché venga fatta rispettare questa decisione». Ricordiamo anche che i pescatori della cooperativa di Portonovo, pur rispettando la decisione di tenere aperta la pesca, continueranno ad operare nella riserva che hanno davanti alla torre di Portonovo, almeno fino a che questa avrà moscioli a disposizione, e non sui banchi naturali.