morto Claudio Ercoli, aveva ustioni sul 55% del corpo
Non ce l’ha fatta Claudio Ercoli. Il 67enne, ispettore di piazza per conto della società Ecogasauto srl, è morto oggi all’ospedale Sant’Eugenio, dove era ricoverato da venerdì scorso dopo la doppia esplosione che ha sconvolto via dei Gordiani.
Aveva riportato ustioni sul 55% del corpo. Le sue condizioni, che nei giorni scorsi sembravano dare qualche timido segnale di miglioramento, sono precipitate improvvisamente nelle ultime ore. A darne notizia è stata la questura di Roma, che indaga sulla tragedia assieme alla Procura, e successivamente anche la Asl Roma 2.
“Ero nel gabbiotto e non mi sono reso conto”
Pochi giorni fa Ercoli, nonostante le condizioni critiche, era riuscito a pronunciare poche parole agli investigatori: «Ero nel gabbiotto, non mi sono reso conto di quello che stava accadendo». Un mormorio, appena udibile, nel reparto grandi ustionati dove l’uomo stava lottando tra la vita e la morte. Nella giornata di ieri era stato sottoposto a un delicato intervento di innesto di cute omologa, ma il corpo non ha retto.
“La direzione aziendale della Asl Roma 2 esprime la propria vicinanza alla famiglia della vittima – si legge nella nota – e il pieno supporto ai professionisti sanitari che stanno proseguendo senza sosta nell’assistenza al secondo paziente“.
Un altro ferito grave: l’autista della cisterna
In ospedale resta M.B, 58 anni, autista della cisterna carica di GPL esplosa nell’area di servizio. Anche lui ha riportato ustioni su circa il 25% del corpo. È ancora ricoverato, in condizioni definite “critiche ma stabili”, e non è ancora in grado di parlare. Lo choc resta evidente, così come il peso delle indagini che si stringono sempre più anche intorno a lui.
In sala operatoria anche i due poliziotti eroi
Nel pomeriggio di oggi sono entrati in sala operatoria anche i due agenti della Polizia di Stato che per primi sono intervenuti sul posto. Si tratta del vice ispettore Marco Neri e dell’agente Francesco D’Onofri, entrambi colpiti da ustioni durante le operazioni di soccorso. Sono ricoverati al Policlinico Umberto I e verranno sottoposti a interventi ricostruttivi.
L’indagine: si valuta anche la morte per conseguenza di altro reato
Intanto il fascicolo aperto dalla Procura di Roma si arricchisce di nuovi elementi. Con la morte di Ercoli si valuta ora anche il reato di omicidio colposo in conseguenza di altro reato, oltre ai già ipotizzati disastro colposo e lesioni. Possibile anche un’estensione alle violazioni ambientali.
Sotto la lente degli inquirenti c’è un video, già acquisito dagli investigatori, che documenterebbe l’arrivo della cisterna e le operazioni precedenti alle esplosioni.
Tra l’ingresso del mezzo e la prima deflagrazione sarebbero passati circa 15-18 minuti. Quanto basta per far ipotizzare una catena di errori umani e forse un urto accidentale a una conduttura.
Nei prossimi giorni verranno ascoltati i testimoni presenti sul posto, mentre si attende che le condizioni degli altri feriti gravi consentano di raccogliere anche le loro versioni.
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