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Armi laser contro l’Europa: cosa rivela la strategia cinese dopo l’attacco al caccia tedesco

L’episodio verificatosi nel Mar Rosso, durante il quale un velivolo tedesco impegnato in una missione europea di sorveglianza marittima è stato oggetto di un attacco laser proveniente da una nave militare cinese, rappresenta un momento di discontinuità nelle dinamiche geopolitiche tra Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese. L’evento mette in evidenza la crescente integrazione delle Directed Energy Weapons (DEW) nelle capacità militari di Pechino, con importanti implicazioni per la sicurezza internazionale e gli equilibri strategici regionali.

Implicazioni diplomatiche e quadro strategico

L’azione nel Mar Rosso si colloca in uno scenario di crescente competitività strategica tra Europa e Cina, dove il controllo delle tecnologie critiche per la difesa costituisce un elemento di primaria importanza. La reazione della Germania, attore chiave nell’operazione ASPIDES, si è tradotta in una condanna formale e nella convocazione dell’ambasciatore cinese, sottolineando la gravità dell’incidente. L’Unione Europea segue con attenzione l’evolversi della situazione, consapevole che tale evento potrebbe intaccare la coesione interna e compromettere le strategie comuni di sicurezza, influenzando significativamente le relazioni bilaterali con Pechino.

Cosa sappiamo dell’evoluzione dei sistemi laser cinesi

Dai primi anni 2000, il People’s Liberation Army (PLA) ha avviato un intenso programma di ricerca e sviluppo focalizzato su sistemi laser ad uso militare, con un’attenzione particolare alle piattaforme mobili. Tali tecnologie sono in grado di generare effetti di dazzling, ovvero abbagliamenti temporanei e reversibili di satelliti e sensori ottici, compromettendo in modo selettivo le capacità di sorveglianza e comunicazione avversarie senza arrecare danni permanenti. L’impiego di fasci laser a bassa potenza consente di neutralizzare sensori CCD e dispositivi di imaging a infrarossi montati su droni e satelliti, rallentando in maniera efficace il ciclo informativo nemico con un profilo operativo efficiente e costi inferiori rispetto ai sistemi convenzionali.

Versatilità tattica degli armamenti a energia diretta

Negli anni, la Cina ha esteso l’impiego degli armamenti laser includendo funzionalità hard-kill, finalizzate alla distruzione fisica di droni, missili balistici e altre piattaforme aeree ostili. I sistemi LW-30 e LW-60, presentati nel 2022, rappresentano piattaforme mobili da 30 e 60 kilowatt progettate per operare in una rete difensiva multilivello. La rapidità di acquisizione e ingaggio, la capacità di commutare rapidamente tra diversi target e il costo estremamente contenuto per ogni colpo, stimato attorno a un dollaro, rendono tali sistemi un elemento fondamentale per la neutralizzazione di sciami di Uav e le minacce a bassa quota.

Soluzioni multilaser integrate e network difensivi

L’evoluzione tecnologica delle armi laser cinesi prevede un incremento significativo della potenza emessa, con l’obiettivo di superare la soglia di 50 kilowatt per affrontare efficacemente obiettivi fortemente protetti in scenari ad alta intensità bellica. Contemporaneamente, la PLA sta implementando sistemi multilaser integrati in network capaci di coordinare molteplici piattaforme per generare campi di fuoco densi, idonei a fronteggiare saturazioni di attacchi Uav. Questa architettura difensiva combina radar di sorveglianza, sensori elettro-ottici, sofisticati sistemi di comando e controllo (Command and Control, C2) e unità di intercettazione equipaggiate con missili e armamenti laser mobili, configurando una difesa multilivello caratterizzata da elevata flessibilità e reattività.

Il dragone punta al consolidamento di un vantaggio strategico multilivello

L’attacco laser al velivolo tedesco nel Mar Rosso rappresenta un elemento significativo nell’evoluzione operativa delle Directed Energy Weapons integrate nelle forze armate cinesi. Nel corso degli ultimi due decenni, la Repubblica Popolare ha sviluppato piattaforme mobili ad alta potenza capaci di compromettere tecnologie e sistemi di sorveglianza aerea e spaziale con elevata efficacia e rapidità. La costituzione di una rete multilivello di difesa a energia diretta si inserisce in una strategia volta a conseguire una superiorità asimmetrica nelle moderne operazioni militari, influenzando in modo rilevante gli equilibri strategici globali.

Tale sviluppo tecnologico e operativo, probabilmente, imporrà agli attori europei, in particolare all’Unione Europea e alla Germania, di riconsiderare le proprie politiche di difesa, sottolineando l’importanza della resilienza tecnologica e della determinazione nella gestione delle dinamiche di competizione strategica internazionale. L’episodio nel Mar Rosso, quindi, potrebbe configurarsi come un indicatore della trasformazione degli assetti geopolitici e militari nell’ambito della competizione globale tra potenze.


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