Invalsi 2025: in italiano e matematica un diplomato su due non raggiunge il livello base
Appare sempre più debole la scuola italiana in base alle prove Invalsi 2025 che quest’anno hanno coinvolto circa 11.500 scuole per un totale di 960.000 alunne e alunni della scuola primaria, fra seconda e quinta, circa 550.000 di terza media e più di 1 milione di studenti delle superiori. Ci sono dati positivi sembra controbilanciati da peggioramenti rispetto al 2024.
Dispersione scolastica
Le rilevazioni INVALSI 2025 hanno potuto confermare un dato recentemente reso pubblico da ISTAT: un significativo calo della dispersione scolastica ELET (in base alla definizione ufficiale adottata dalla UE, si tratta dei 18-24enni che non hanno conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado e che non sono in formazione), passando dal 12,7% del 2021 e raggiungendo e superandolo al ribasso l’obiettivo del 10,2% fissato dal PNRR per il 2026 con un anno di anticipo. C’è la prospettiva di raggiungere entro il 2030 anche il target europeo del 9% di abbandono scolastico precoce.
Questo ampliamento della platea scolastica comporta un aumento della complessità interna del sistema educativo. Una quota significativa di studenti, che prima avrebbe interrotto il percorso scolastico, oggi rimane nel sistema spesso presentando maggiore fragilità negli apprendimenti. Tale dinamica si riflette inevitabilmente sugli esiti medi delle rilevazioni INVALSI, che tendono in alcuni gradi scolastici a una leggera contrazione. Guardandola dalle superiori: ci sono più diplomati, ma con competenze sempre più basse. Si chiama dispersione scolastica implicita: era al 6,6% nel 2024, è all’8,7% nel 2025. Il presidente dell’Invalsi Roberto Ricci lo ha spiegato così: «L’allargamento della platea scolastica si è tradotto in un aumento della dispersione implicita, un po’ come un’auto che prende a bordo 5 persone anziché quattro ma consuma di più gli pneumatici».
Italiano e matematica: le note dolenti
Il calo degli anni del Covid non è il punto peggiore raggiunto nei test dai ragazzi delle scuole italiane. Se si guarda alle scuole superiori, in italiano poco più del cinquanta per cento di chi affronta la Maturità raggiunge livelli sufficienti, in matematica sono meno della metà. Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria evidenzia una sostanziale stabilità rispetto all’anno scorso, anche se con segnali di indebolimento, dovuti anche a una maggiore complessità della popolazione scolastica, soprattutto nella fase di prima alfabetizzazione.
In II primaria, dal 2024 al 2025, si registra una lieve diminuzione della quota di alunni e alunne che raggiunge almeno il livello base previsto in Italiano (66% nel 2025; 67% nel 2024), mentre in Matematica si osserva la stessa quota percentuale dell’anno scorso, 67%. Situazione inversa in quinta: in Italiano si registra la stessa quota di allieve e di allievi che raggiunge il livello base, 75%. mentre in Matematica si registra una flessione (66% nel 2025; 68% nel 2024). Alle medie la quota di studenti che raggiunge risultati almeno adeguati in italiano è al 59%, un punto percentuale in meno rispetto al 2024 e la quota è invariata, al 56%, in Matematica.
Gli esiti nella scuola secondaria di secondo grado evidenziano che nelle classi seconde in Italiano il 62% degli studenti raggiunge almeno il livello base (invariato rispetto al 2024), mentre in Matematica la quota che raggiunge il livello base si attesta al 54% (55% nel 2024).
Per quanto riguarda l’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, i risultati delle prove INVALSI evidenziano una battuta d’arresto rispetto al 2024. In Italiano il 52% degli studenti raggiunge almeno il livello base, era il 56% nel 2024. In Matematica il livello base è raggiunto dal 49% degli studenti, era il 52% un anno fa.
Inglese in positivo
Alle elementari, per l’Inglese, nella prova di Reading è da segnalare una contrazione (91% nel 2025; 95% nel 2024), mentre nella prova di Listening la quota di alunne e alunni che raggiunge il prescritto livello A1 si mantiene stabile (86% nel 2025; 86% nel 2024). Nella secondaria di primo grado invece la quota di studenti che raggiunge il prescritto livello A2 è rispettivamente l’83% in inglese-reading (82% nel 2024) e il 70% in inglese-listening (68% nel 2024). Dall’inizio della rilevazione, nel 2018, è aumentata di ben 9 punti percentuali la quota di allievi e allieve che raggiunge il livello A2 in Reading e di 16 punti percentuali in Listening. Nell’ultimo anno delle superiori in Inglese il 55% degli studenti raggiunge i traguardi prescritti, B2 per l’istruzione tecnica e liceale e il B1+ per quella professionale nella prova di reading (60% nel 2024) e il 44% in quella di listening (45% nel 2024).
Competenze digitali
Per la prima volta quest’anno nelle classi seconde della scuola secondaria di secondo grado sono state rilevate su base campionaria le competenze digitali degli studenti attraverso il framework europeo DIGCOMP. Alla sperimentazione hanno partecipato 498 scuole su 500 selezionate. I risultati ottenuti sono stati positivi e in linea con gli esiti da attendersi per studenti e studentesse di 15 anni, mostrando una buona padronanza nell’utilizzo consapevole e sicuro delle tecnologie digitali.
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