“Hanno più navi degli Usa e 1.000 testate nucleari”. Cosa c’è dietro l’allarme Nato sulla Cina
Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, non ha dubbi. A suo avviso la Cina starebbe potenziandosi militarmente per sfruttare le proprie forze armate in vista di un’offensiva volta a conquistare Taiwan. “La Cina sta rapidamente aumentando le sue forze armate. Ora ha più navi degli Stati Uniti. Ha già 1.000 testate nucleari. Non si tratta di organizzare parate a Pechino ma di sfruttare le forze armate“, ha dichiarato Rutte in conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, a Berlino. Un messaggio simile a quello lanciato dal segretario della Nato era arrivato, un paio di mesi fa, anche da parte del segretario della Difesa Usa, Pete Hegseth, secondo il quale un’azione militare cinese contro Taiwan “potrebbe essere imminente“.
L’allarme del segretario generale della Nato
Rutte ha puntato il dito contro il rafforzamento militare del Dragone. “Conosciamo l’ambizione della Cina, che è quella di ottenere in qualche modo il controllo su Taiwan. E si presume, sulla base di molte discussioni che abbiamo avuto e, naturalmente, di ciò che sappiamo dalle nostre fonti, che il rischio sia sempre più concreto“, ha dichiarato tirando in ballo anche la Russia. Già, perché secondo il segretario generale dell’Alleanza atlantica i cinesi potrebbero concordare persino una fantomatica azione congiunta con Mosca. In particolare, ha proseguito Rutte, non è da escludere che Xi Jinping, il presidente della Cina e segretario generale del Partito Comunista Cinese, “prima di attaccare Taiwan, faccia una telefonata a Mosca, al suo partner, Vladimir Putin, per chiedergli di tenerci occupati in questa parte d’Europa“.
Che cosa significa tutto questo? Per Rutte sarebbe la dimostrazione del fatto che la regione transatlantica e quella indo-pacifica si stanno sempre più intrecciando, “con la partecipazione della Corea del Nord alla guerra in Ucraina al fianco della Russia, con la Cina che aggira le sanzioni e consegna beni a duplice uso in Russia a supporto dello sforzo bellico russo in Ucraina e, naturalmente, con l’Iran con la sua tecnologia dei droni“. A proposito di Mosca, Rutte ha dichiarato al New York Times che “la Russia si sta ricostruendo a un ritmo e una velocità senza precedenti nella storia recente“, il che rende necessario per l’Europa rafforzare le sue capacità di difesa.
Le mosse di Russia e Cina
I russi “ora producono tre volte più munizioni in tre mesi di quante ne produca l’intera Nato in un anno. È insostenibile, ma i russi stanno collaborando con i nordcoreani, i cinesi e gli iraniani, i mullah, per continuare questa ingiustificata guerra di aggressione contro l’Ucraina“, ha aggiunto. Rutte ha quindi messo in guardia dal fatto che le ambizioni di Putin non si fermano all’Europa. “Se l’Artico, l’Oceano Atlantico e l’Europa non sono sicuri, gli Stati Uniti hanno un grosso problema“, ha sottolineato Rutte aggiungendo che anche la Russia ambirebbe addirittura ad attaccare il territorio americano.
Tornando alla Cina, secondo le stime dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), Pechino possiederebbe almeno 600 testate nucleari, in aumento di circa
100 unità all’anno dal 2023 ad oggi, mentre il numero controllato da altri Stati nucleari sarebbe rimasto relativamente stabile. Al ritmo attuale di crescita, il Dragone potrebbe avere 1.500 testate nucleari entro il 2035.
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