Incendio via dei Gordiani, ennesimo episodio di un macabro rituale estivo
L’incendio del distributore di carburanti a via dei Gordiani avvenuto venerdì 4.7.2025, mettendo a rischio la vita di molte persone e causando danni gravissimi, evidenzia le criticità dello sviluppo urbanistico di Roma e le carenze nella pianificazione del territorio e nella tutela del patrimonio culturale e paesistico.
Quell’impianto risulta essere presente già nei primi anni ‘70, prima che fosse pianificato e poi realizzato l’adiacente Piano di Zona Casilino 23. Ciò vuol dire che case e scuole sono state costruite in prossimità di un sito pericoloso.
L’area in cui ricade quel distributore di carburanti fa parte del Comprensorio Casilino SDO, destinato dal Progetto Direttore SDO del 1995 a riqualificare i quartieri circostanti, dotandoli del verde pubblico di cui sono poveri, e a valorizzare il patrimonio archeologico presente attraverso la realizzazione di parchi.
Nel 2002 il Comune di Roma ha quindi adottato il Piano Particolareggiato Casilino SDO, il quale ha destinato ben 96 ettari a verde pubblico, dalla via Prenestina a nord fino alla via Casilina a sud.
Ma quel Piano si è poi fermato in qualche cassetto degli uffici di Roma Capitale, senza proseguire il suo iter fino all’approvazione. Oltre a non riqualificare, si è persa l’occasione per approfondire la conoscenza di questo settore della periferia est.
Via dei Gordiani, dove si trova il distributore che si è incendiato ed è esploso, costituisce il perimetro del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros”, vincolato nel 1995, e del bene archeologico “Torpignattara”, caratterizzato dal Mausoleo di Sant’Elena e dalle Catacombe dei S.S. Marcellino e Pietro, vincolato nel 1994.
Quell’impianto si viene a trovare dunque in quella che dovrebbe essere la fascia di rispetto di questi beni paesistici e culturali, e comunque a breve distanza dal Mausoleo di Sant’Elena e dalle sottostanti catacombe.
Intanto nel Comprensorio Casilino SDO nel 2014 è stato realizzato un centro commerciale su via dell’Acqua Bullicante. Un altro è stato appena costruito all’angolo tra via dei Gordiani e via Casilina.
L’incendio del 4.7.2025 fa ricordare l’incendio avvenuto tre anni prima, il 2.7.2022, nell’area del futuro Parco archeologico di Centocelle, anch’essa facente parte del Comprensorio archeologico “Ad duas lauros” e tutelata da vincolo archeologico fin dal 1992.
Quell’incendio investì i numerosi autodemolitori indebitamente presenti da decenni in quell’area, causando gravi pericoli per i quartieri circostanti e generando una enorme nube tossica.
Eventi del genere denotano non solo l’incapacità dell’Amministrazione di prevenire eventi gravissimi che si continuano a ripetere sul territorio urbanizzato in un macabro rituale, ma anche le carenze altrettanto gravi del settore urbanistico della Capitale, incapace di attuare almeno quanto già pianificato nella periferia est.
Non si può attendere oltre che l’Amministrazione di Roma Capitale si impegni realmente nella prevenzione degli incendi. Non si può attendere oltre la riqualificazione della periferia est della città, iniziando dalla dovuta realizzazione dei parchi urbani già progettati da decenni e valorizzandone il patrimonio culturale e paesistico.
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