per il papà di Bioshock non sono affatto morti
Le classifiche di popolarità sono dominate da free-to-play, live service e videogiochi competitivi d’ogni sorta, eppure i cari vecchi single player continuano a sopravvivere e dire la loro. Secondo Ken Levine, papà di Bioshock attualmente impegnato su Judas, il merito è tutto dei giocatori che continuano a credere in questa tipologia di esperienze, premiandole.
Nel corso di una recente chiacchierata con i colleghi di Nightdive Studios, Ken Levine ha avuto modo di parlare di Judas e di esprimere tutta la propria gratitudine per l’opportunità che gli è stata concessa, ovvero quella di lavorare a “un gioco single-player tradizionale” per così tanto tempo senza la necessità di dover implementare ulteriori metodi di monetizzazione. Il merito, a suo dire, è dei giocatori, che continuano a premiare questo tipo di esperienze.
“Judas è un gioco vecchia scuola. Lo compri e ottieni il pacchetto completo. Non c’è una componente online, non è live service, poiché l’unico servizio offerto è quello di raccontare una storia per coinvolgere il giocatore. Non ho nulla contro gli sviluppatori che devono farlo [monetizzare con i live service, ndr], poiché i giochi sono costosi da realizzare, ma siamo molto fortunati a lavorare per una compagnia che crede in noi abbastanza da dire: ‘Ok, state lavorando su questa cosa da tanto tempo, costerà un bel po’ di soldi, non vi imporremo certe cose'”.
Levine perché gli altri si piegano alle logiche della monetizzazione e “non biasima nessuno che prova a guadagnarsi da vivere”, allo stesso tempo elogia titoli come Baldur’s Gate 3, Kingdom Come Deliverance 2 e Clair Obscur: Expedition 33, citandoli come esempi di single-player virtuosi per il grande successo commerciale che sono riusciti a ottenere (Baldur’s Gate 3, tecnicamente, offre anche la co-op, ma si tratta comunque di un’esperienza principalmente per giocatore singolo). “Questi sono giochi che non offrono alcun tipo di monetizzazione, io credo che i giocatori premino questo tipo di esperienze. Sono semplicemente grato perché ci è stato concesso di non farlo, questo ci permette di progettare un’esperienza unicamente con il giocatore in mente”.
Judas, intanto, continua a rimanere un miraggio: inizialmente previsto per il 2025, pare sia incorso in uno sviluppo complicato e non è più stato citato da Take-Two tra i titoli in uscita nell’attuale anno fiscale. Levine è noto per andare per le lunghe e secondo Schreier molti dipendenti avrebbero lasciato Ghost Story Games a causa di contrasti di vario genere.
Source link