certo che ne ho distrutti di joypad nella mia carriera da videogiocatore!
Chi vi scrive ha superato i quarant’anni da pochi mesi: nel pieno della mia ‘crisi videoludica di mezza età’, lasciatemi quindi ripercorrere la mia (non proprio scintillante) carriera da gamer condividendo il ricordo dei tanti joypad che ho distrutto tra impeti di rabbia, riparazioni improvvisate… e pura sfortuna.
Tornando indietro con la memoria, credo proprio che la mia primissima ‘vittima hardware illustre’ sia stata il pad del mitico Nintendo Entertainment System. Esatto, mi riferisco a quel capolavoro rettangolare di minimalismo e funzionalità che avrebbe potuto resistere al passaggio di una mandria di elefanti… ma non all’impeto distruttivo di un bimbo desideroso di stracciare parenti e amici sui campi virtuali di Soccer e Tennis!
Nel ciclico andirivieni dalla TV per soffiare sulle cartucce del NES il cavo del mio joypad su NES ha subito uno strattone di troppo e si è danneggiato in modo irreparabile. I successivi bisticci con mio fratello per indurlo a farmi utilizzare il suo pad e consentirmi di completare finalmente Rad Gravity e Kid Icarus hanno completato l’opera: poco male, considerando che nel frattempo in casa era arrivato un altro capro espiatorio tecnologico. Mi riferisco al leggendario Commodore 64!
Anche il povero C64 che ebbe la sciagura di avermi come suo fruitore seguì il destino dei controller del NES, ma in questo caso per una pura e semplice questione di curiosità giovanile: il mangianastri che utilizzavo per caricare i giochi tramite cassette smise di funzionare, e così decisi di disassemblarlo e ricomporlo senza avere la benché minima idea di cosa stessi facendo. Colpa dei pomeriggi trascorsi a guardare MacGyver?
Gli anni successivi furono decisamente più clementi con i controller delle console che transitarono nel mio salotto: i pad del Super Nintendo erano semplicemente indistruttibili e lo stesso dicasi per quelli del Nintendo 64. Un discorso a parte lo merita invece PS1: consapevole della mia propensione a distruggere i cavi che collegavano i controller alle console, decisi infatti di acquistare una (al tempo) costosissima coppia di joypad wireless a infrarossi… salvo poi pentirmene amaramente in ragione dell’arrivo dei primi videogiochi su PS1 che utilizzavano gli analogici!
Ma arriviamo agli ultimi anni, dove il rapporto di amore e odio con i joypad ha raggiunto un nuovo livello a causa della qualità costruttiva non propriamente eccelsa di determinati controller, e qui le colpe sono equamente distribuite tra Sony, Nintendo, Microsoft… e le mie manone! Se con il drifting dei Joy-Con di Switch forse colpa di un difetto di design non ho potuto fare altro che accodarmi alle milioni di persone che hanno dovuto affrontare il medesimo problema, nel caso dei pad di Xbox 360 prima e successivamente di PlayStation 4 e Xbox One ho come l’impressione che la mia foga nel premere sugli stick analogici abbia finito col danneggiarne la meccanica, o comunque con l’accelerarne l’inesorabile usura descritta da tanti altri utenti delle console della passata generazione. Stesso discorso per i trigger, ma con lo spirito creativo di MacGyver che è corso nuovamente in mio aiuto per infondermi il coraggio richiesto nel disassemblare i pad e riparare (con inaspettato successo!) la meccanica dei tasti dorsali con l’ausilio di semplici pezzi di carta.
C’è poi tutta la questione relativa alle mie esperienze pregresse con i tasti distrutti delle mie console portatili come il Game Boy o ai mouse e alle tastiere sacrificate sull’altare delle mie maratone di Civilization, Kerbal Space Program e Cities Skylines, ma questa è un’altra storia.
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