Umbria

Perugia, quasi 150 interventi con i 24 milioni dell’avanzo: ecco come saranno spesi


di Daniele Bovi

Dall’ambiente all’edilizia scolastica, dalla cultura alla mobilità fino opere pubbliche, sport, welfare e altro ancora. Giovedì la commissione Bilancio di Palazzo dei Priori ha dato l’ok alla variazione di assestamento al bilancio di previsione 2025-2027, con la quale la giunta mette dettagliatamente nero su bianco il modo in cui saranno i 24 milioni di euro ottenuti grazie al lavoro di “ripulitura” del bilancio. La variazione è stata approvata con i voti della maggioranza mentre tutti gli emendamenti delle opposizioni sono stati respinti.

Mutui e non solo La voce più consistente – 5,8 milioni di euro – riguarda l’eliminazione di alcuni mutui, con conseguente risparmio per le casse di Palazzo dei Priori, mentre altri 2,2 milioni sono relativi a cofinanziamenti per i progetti di Agenda urbana. Poi ci sono 2,7 milioni di spese per i minori ospitati in comunità, 700mila euro per coprire tutte le agevolazioni relative alla Tari, 400mila per la digitalizzazione di tutto l’archivio edilizio del Comune, 500mila per manutenzione delle case popolari.

Le spese E poi ancora 400mila euro per riuscire a riaprire la biblioteca di Villa Urbani (chiusa ormai da anni), 240mila euro per nuove telecamere, 350mila per la manutenzione del verde (più altri 250mila specificatamente dedicati agli alberi), 330mila per i cimiteri e 185mila per eventi culturali. Oltre mezzo milione invece – per la precisione 534 mila euro – serviranno per coprire il disavanzo registrato dalla Minimetrò nel 2024. In tutto si tratta di quasi 150 interventi che riguardano anche restauri di monumenti (come quello ai caduti del XX Giugno), manutenzione delle scuole, acquisto di defibrillatori, pubblica illuminazione, redazione di un nuovo Piano del verde e così via.

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La seduta Durante la seduta, alcuni assessori sono tornati a illustrare nel dettaglio le voci più significative della variazione. Il vicesindaco Marco Pierini ha evidenziato l’aumento dei fondi per le biblioteche (30mila euro in più), che si sommano ai 70mila vinti con il progetto «Leggere nella natura». Sono stati poi stanziati ulteriori 30mila euro per il Teatro Pavone e 20mila per una mostra a Palazzo della Penna prevista tra fine 2025 e inizio 2026. Crescono anche le risorse per eventi culturali e contributi alle associazioni, che d’ora in poi saranno distribuiti seguendo un nuovo regolamento.

Scuole Per quanto riguarda le scuole, l’assessora Francesca Tizi ha annunciato interventi per oltre 900mila euro su diversi plessi cittadini: coperture, cucine, mense, impianti antincendio, servizi igienici, ascensori e infissi. A questi si aggiungono 500mila euro (250mila nel 2025 e altrettanti nel 2026) per migliorare l’efficienza energetica degli edifici scolastici. Confermato anche il potenziamento dell’assistenza scolastica per gli alunni con disabilità, con un investimento di 450mila euro.

Tecnologia Sul fronte tecnologico, l’assessore Andrea Stafisso ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione dell’archivio edilizio e della videosorveglianza, che avrà per la prima volta un capitolo dedicato. Previsti inoltre investimenti per aggiornare la sala operativa della polizia locale, modernizzare i software comunali e rendere i servizi digitali più semplici e accessibili. Il Comune punterà anche sul «Gemello digitale» per razionalizzare i dati e su un nuovo spazio digitale a Santa Lucia per migliorare le condizioni di lavoro del personale.

Gli emendamenti Respinti come accennato tutti i sette emendamenti presentati dal consigliere Riccardo Mencaglia (FdI), che proponeva di destinare una parte dell’avanzo di amministrazione a misure concrete come sostegno alla natalità, più fondi per sicurezza urbana e videosorveglianza nei quartieri, decoro e manutenzione nelle periferie, inclusione scolastica e sociale, contrasto al disagio giovanile e supporto agli anziani.

Stop della maggioranza Secondo la maggioranza, rappresentata in aula da Francesca Pasquino (Pd), pur trattando temi condivisibili, le proposte dell’opposizione non offrivano un vero piano alternativo e spesso duplicavano azioni già previste dalla giunta. Inoltre, non veniva indicato da quali voci del bilancio sottrarre i fondi per finanziare gli emendamenti. Da qui il voto contrario, motivato – ha sottolineato Pasquino – non da chiusura ideologica ma da coerenza con il programma amministrativo.

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