Dario Aita, attore di Parthenope, interpreta Franco Battiato nel nuovo biopic Rai
Dario Aita, l’attore lanciato da Parthenope di Paolo Sorrentino, interpreterà Franco Battiato nel film tv Franco – il lungo viaggio. L’annuncio è stato dato durante la prima edizione dell’Italian Global Series Fetival di Riccione. Dopo i biopic su Peppino Di Capri, Califano e Mia Martini la vita di un’altra icona della musica italiana approda il prossimo anno su Rai 1
Il film, diretto da Renato De Maria, prodotto da Casta Diva e Rai Fiction, scritto da Monica Rametta, ripercorrerà la vita «non canonica del cantautore siciliano», la descrive la sceneggiatrice. «Franco è stato un uomo che per andare avanti si è guardato dentro ed è riuscito a tirare fuori cose meravigliose attraverso la sua musica».
«Sarà un viaggio poetico e divertente perché Battiato aveva dentro di sé una vasta gamma di colori», aggiunge Leonardo Ferrara, capo struttura di Rai Fiction, «spaziava dalla musica pop, a quella sperimentale, al rock progressive. Questo film poterà dentro di sé tante sfumature dell’artista». «Franco Battiato era sempre alla ricerca dell’alto e dell’altro», aggiunge Rametta, «è riuscito a trasformarsi e a trasformare la sua musica. Racconteremo il suo viaggio mistico e spirituale, il forte rapporto con la madre e la sua ironia, un aspetto che in pochi conoscono. Franco era un uomo che amava la leggerezza».
Le riprese del film inizieranno tra metà e fine ottobre, ma Dario Aita ha iniziato a immergersi nell’universo di Franco Battiato sin dal primo provino. «Quando mi hanno scelto per la parte ero felice e preoccupato», afferma l’attore siciliano a Riccione, «è la prima volta che interpreto un personaggio cosi amato dal grande pubblico. Di solito quando passo un provino la mia reazione è sempre tiepida, in questo caso ho iniziato a chiamare amici e famigliari. Da quel momento è iniziata la mia ricerca per affrontare questa impresa».
Aita conosceva ben poco di Battiato (scomparso nel 2021): «Avevo delle reminiscenze dalla mia adolescenza a cavallo degli anni ’90 », racconta l’attore, «sono partito da zero. L’aspetto chiaro di Battiato è che era sempre alla ricerca di qualcosa, di un io, di sé stesso. Avrò fortuna se la mia ricerca sull’artista troverà un punto d’incontro con la sua». A sostenere il progetto è stata anche la nipote di Battiato, che ha aperto alla produzione la casa dello zio a Milo: «Cristina è stata in ascolto e si è fidata molto di noi», conclude Monica Rametta.
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