Liguria

Il 2 luglio presidio a De Ferrari in difesa dei consultori pubblici: “No allo smantellamento”

Genova. Un presidio in piazza De Ferrari, mercoledì 2 luglio dalle 17.00 di fronte al palazzo della Regione Liguria, in difesa dei consultori familiari pubblici. È l’iniziativa lanciata dal sindacato Fials in occasione del 50esimo anno dalla nascita di un servizio che – rimarcano i promotori – costituisce “le fondamenta di una sanità pubblica e sostenibile nel 21esimo secolo“.

“I consultori familiari – ricorda la Fials – sono servizi sociosanitari con competenze multidisciplinari, determinanti per la promozione e la prevenzione nell’ambito della salute della donna, dell’età evolutiva, dell’adolescenza e delle relazioni di coppia e familiari. L’accesso è libero e gratuito, con garanzia di riservatezza. Nel corso degli anni sono stati ciclicamente bersaglio di attacchi politici e ideologici, con tentativi di ridimensionamento e di smantellamento“.

I lavoratori mettono nel mirino la situazione genovese: “Negli ultimi mesi alcuni servizi sono stati messi in discussione, sminuiti come poco utili e tagliati perché non in grado di restituire un immediato ritorno economico, in un’ottica aziendalistica. Gli operatori sono stati in parte redistribuiti sui servizi che danno più profitto, tendenzialmente destinati dunque all’assistenza al medico, e così demansionati, senza rispetto e riconoscimento dei diversi profili professionali che regolamentano e tutelano i professionisti. Il rischio concreto è una deriva verso la quasi totale privatizzazione della sanità a discapito delle persone, soprattutto dei soggetti più fragili”.

“Nella realtà – spiega la Fials ogni giorno gli operatori dei consultori lavorano per portare l’attenzione al contesto e agli aspetti bio-psico-sociali intercettando precocemente eventuali segnali di disagio, creando benessere e un risparmio economico a lungo termine, che attualmente non viene riconosciuto. Si è parlato di introdurre a livello ambulatoriale nuovi servizi medici definiti all’avanguardia, ma ciò delinea, invece, un panorama territoriale e regionale che non coltiva e migliora quello che già esiste, o dovrebbe esistere”.

Alcuni esempi: “Ad oggi la Regione Liguria non ha ancora un’agenda della gravidanza, che consentirebbe alle donne di avere un percorso definito e semplificato, oltre che di avere a disposizione la prescrizione prestampata degli esami di routine da eseguire in gravidanza. Tutto ciò esiste nelle altre Regioni dal 2008. In Regione Liguria, e nello specifico nel nostro territorio genovese, gli ambulatori a basso rischio ostetrico sono gestiti per lo più a livello ospedaliero, nonostante siano stati pensati in origine come una competenza territoriale, che consentirebbe alle donne e alle famiglie di avere un percorso assistenziale di continuità, cosa che non accade”.

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“Il consultorio familiare è un servizio pubblico deputato a svolgere attività di prevenzione primaria e secondaria che raggiunge un’ampia parte della popolazione, offrendo spazi di ascolto, supporto psicologico e sociale per bambine e bambini, adolescenti, giovani adulti, genitori, nuclei adottivi e affidatari. Tale funzione potrebbe essere realizzata in maniera più efficace con le adeguate risorse per rispondere alla crescente complessità e ai reali bisogni della comunità”, sottolinea il sindacato lanciando infine un appello alla mobilitazione: “Adesso abbiamo bisogno di voi più che mai per far capire alla direzione aziendale e alle istituzioni liguri che il cambiamento può e deve migliorare i servizi, non peggiorarli o sopprimerli: il cambiamento è evoluzione e adattamento ai contesti sociali e ai bisogni dei cittadini, non è snaturare un servizio che si fonda sulla difesa dei diritti e dei soggetti, in particolar modo quelli meno tutelati“.




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