Lifeguard – Ripped And Torn
I tre componenti dei Lifeguard per quanto giovanissimi suonano insieme da diversi anni e si sono in breve tempo, esibendosi nella loro Chicago, creati una buona fama cresciuta a tal punto da interessare la Matador Record che ha pubblicato quello che possiamo considerare il loro debutto.

In realtà avevamo pubblicato un album nel 2021 dal titolo “Dive”, che non aveva avuto una vera e propria distribuzione ed era uscito solo in cassetta, ma è con questo “Ripped And Torn” che questo trio di giovani ragazzi sembra aver trovato una linea precisa per il loro sound.
In realtà il loro suono noise rock, con caratteristiche melodiche, post punk e sperimentali sembra essere una scelta che potrebbe cambiare in futuro perché una delle sensazioni che ti da l’ascolto dell’album è quello di avere di fronte una band che potrebbe riservare sorprese nel futuro e capace di mutare forma.
In fondo il chitarrista e cantante Kai Slater ci aveva dato già dimostrazione di un certo eclettismo con il suo progetto solista chiamato Sharp Pins ( che non era sfuggito al nostro Riccardo Cavrioli che lo aveva presentato nel nostro brand new, lo trovate qui) nel quale aveva messo in mostra una interessante chitarra jangle pop in chiave noise e inoltre è un conoscitore e amante delle espressioni musicali più particolari degli anni 80.
Pertanto se per il momento i Lifeguard sembrano guardare a band come Sonic Youth, o ai Pavement oppure a una specie di versione noise dei Velvet Underground o chissà chi altro, in realtà la band appare originale e ispirata e quindi capace di evolversi in futuro in qualcosa di completamente diverso perché le idee ci sono, il talento pure e soprattutto ce’ la giovane età.
Il brano iniziale “A Tightwire” mette subito in chiaro le loro capacità con un garage punk rock che fa subito capire come la band sia capace di intrecciare anche linee melodiche accattivanti come avviene in maniera più esplicita nella successiva “It Will Get Worse” che sembra quasi la degna conclusione del primo brano con la sua esplosione melodicamente pop.
La cosa si ripete con “Under Your Reach” con influenze anni 70, un pezzo riuscito come anche “How to Say Deisar” che sprofonda nel punk ma sempre con una tensione e un’ attitudine stravagante e originale, la stessa che accompagna tutto l’album fino alla conclusiva “T.L.A.” che chiude il lavoro di questi ragazzi a cui non manca di certo il coraggio.
Lifeguard è una band giovanissima che sa il fatto suo e il loro inizio si presenta già molto maturo, vedremo cosa riserverà per loro il futuro ma i presupposti per una brillante carriera ci sono tutti.
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