Tornano i tuffi proibiti dal molo di Senigallia, la capitaneria: «Ragazzini avvisati, li multiamo»
SENIGALLIA Nuova estate vecchi problemi. Sono ripresi, infatti, i tuffi sia dal molo di levante che, più in generale, nell’area portuale. In particolare nell’avamporto, in tutto il porto è vietato fare il bagno perché i valori sulla balneabilità, recensiti dall’Arpam, non lo consentono. C’è quindi un divieto di balneazione emanato dal sindaco all’inizio della stagione. Inoltre, nella punta del molo sono presenti massi sommersi, contro cui chi si lancia potrebbe impattare. Due validi motivi per girare alla larga.
Il brivido
Per tanti ragazzini, però, il brivido del proibito genera un richiamo molto più forte e diventa quasi una prova di coraggio infrangere le regole e riuscire in un’impresa che potrebbe sfiorare la tragedia. Il controllo da parte dell’Ufficio locale marittimo è costante, arrivano poi segnalazioni e c’è chi denuncia il malcostume anche sui social con tanto di fotografie che non sfuggono a chi vigila. «Siamo intervenuti già in più di una circostanza sia per i tuffi dal molo che dentro il porto – spiega Salvatore Valente, comandante dell’Ufficio locale marittimo – abbiamo avvisato questi ragazzi, spiegando loro il motivo del divieto. Ciò che più ci interessa non sono le sanzioni quanto far capire il rischio che corrono per la propria incolumità. Ovviamente se questo fenomeno dovesse proseguire saremmo costretti a ricorrere alle multe ma speriamo non sia necessario. Confidiamo anche nelle famiglie perché ci aiutino a spiegare ai propri figli quanto questi comportamenti siano pericolosi». I ragazzini redarguiti non l’hanno presa bene. Sono sembrati abbastanza infastiditi e hanno desistito ma non convintamente. Le sanzioni previste vanno da 100 a 1.000 euro. Solitamente si contesta il doppio del minimo quindi 200 euro. Se i trasgressori sono minorenni le dovranno pagare i genitori.
I controlli
Lo scorso anno è stato organizzato un blitz interforze e, se necessario, la task force verrà ripetuta. Ogni tanto il personale del servizio di salvataggio, dislocato lungo tutta la costa deve richiamare i bagnanti perché non si allontanino troppo con il mare mosso, come accaduto anche nello scorso weekend. Oppure chiedere soprattutto ai più giovani di non raggiungere le scogliere di fronte al lungomare Mameli perché rischiano di scivolare e farsi male. L’attenzione è quindi alta sia da parte della guardia costiera che dei numerosi bagnini, sentinelle che dalle torrette monitorano il mare antistante. Dall’inizio della stagione hanno già soccorso, riportandoli a riva, due 16enni che non riuscivano a rientrare da soli perché sorpresi dalla corrente che li trascinava verso il largo.