Figli di coppie omogenitoriali, domani la sindaca Salis registra i primi riconoscimenti a Genova
Genova. Domani, mercoledì 25 giugno, nel Salone di Rappresentanza di palazzo Tursi alle 12.30, la sindaca Silvia Salis registrerà i primi riconoscimenti ufficiali di figli avuti da coppie di donne, rendendo concreta a Genova l’ultima sentenza della Corte costituzionale che sancisce il diritto alla doppia maternità.
Parteciperanno, oltre alla sindaca Salis, l’assessore ai Servizi demografici e Diritto di cittadinanza Emilio Robotti e Ilaria Gibelli, avvocata di Rete Lenford e attivista Lgbtqia+.
La sentenza della Corte costituzionale del 22 maggio ha dichiarato “incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita legittimamente praticata all’estero“.
La Corte costituzionale ha poi ribadito, in linea con i propri precedenti, che non sussistono ostacoli costituzionali a una eventuale estensione, da parte del legislatore, dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche a nuclei familiari diversi da quelli attualmente indicati e nello specifico alla famiglia monoparentale. Con l’attuale legge, la Consulta ha considerato “non irragionevole né sproporzionato non consentire alla donna single di accedere alla procreazione medicalmente assistita”.
“Io mi impegno a seguire la sentenza – aveva assicurato Salis in piena campagna elettorale – e mi impegno a riportare Genova ai giorni nostri. Genova purtroppo ha vissuto delle pagine grottesche per quello che riguarda il tema dei diritti in questi otto anni. Chiaramente è solo un tema di uniformarsi a quello che è il mondo senza pensare di fare dei passi indietro”.
Proprio a Genova, nel 2018, le avvocate Ilaria Gibelli ed Elena Fiorini avevano chiesto e ottenuto dal tribunale di Genova l’iscrizione sul certificato di nascita di una bimba del nome della mamma e della compagna. Il Comune aveva presentato ricorso, e nel frattempo il tribunale aveva intimato all’amministrazione di trascrivere altri due atti dello stesso genere.
La prima registrazione in Liguria era avvenuta a marzo 2023 ad opera del sindaco di Savona Marco Russo che deciso di provvedere personalmente all’atto, evitando di coinvolgere dipendenti comunali vista la recente circolare di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, che aveva imposto il blocco alle registrazioni di figli nati da coppie omogenitoriali.
Piciocchi: “Eviterei la propaganda”
“Eviterei di ricercare della visibilità personale e di fare della propaganda su questi delicati argomenti, nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti e della sensibilità di ciascuno sul tema, e invito Salis a risparmiarci le sue lezioni e ad assolvere ai suoi doveri istituzionali con sobrietà e nella consapevolezza di essere la sindaca di tutti i genovesi”- Così Pietro Piciocchi, ex vicesindaco reggente sconfitto alle elezioni, oggi consigliere di minoranza, reagisce alla notizia in un post su Facebook.
Arcigay: “Finalmente, è un passaggio di civiltà”
“Finalmente anche Genova fa la cosa giusta – commenta Arcigay Genova -. È un atto dovuto, ma per troppo tempo negato. Ora è realtà. Accogliamo con gratitudine la decisione della Sindaca Silvia Salis e della nuova giunta comunale, che hanno scelto di rompere il silenzio e agire con coraggio. Hanno voluto dare a questo momento la dignità pubblica e politica che merita, segnando un netto cambio di rotta per la città sul tema dei diritti civili. Non è solo un riconoscimento. È una riparazione. È un grido che dice: le nostre famiglie esistono e non si cancellano“.
“Celebriamo questo passaggio di civiltà dopo anni di battaglie e di muri ideologici, costruiti sulla pelle di bambini e bambine cui è stato negato il diritto a essere pienamente riconosciuti – dichiara Federico Orecchia, presidente di Arcigay Genova -. Ora, finalmente, cominciamo a voltare pagina”.
“Il centro antidiscriminazioni Approdo Sicuro di Arcigay Genova, che in questi anni ha garantito supporto legale a chi si è scontrato con istituzioni sorde o ostili, rimane attivo e disponibile per chiunque abbia bisogno di informazioni sui procedimenti legali e amministrativi, o voglia segnalare episodi di discriminazione ai danni della comunità LGBTQIA+”, conclude l’associazione.