Torino fa festa: 45mila in piazza tra musica e fuochi d’artificio
Torino ha festeggiato San Giovanni in grande stile: circa 45mila persone con il naso all’insù per ammirare il cielo sopra la città colorarsi della luce dei fuochi d’artificio. Tantissimi i torinesi e i turisti accorsi in piazza Vittorio e lungo il fiume per assistere allo spettacolo pirotecnico e, ancor prima, al concerto “Torino is fantastic!”.
«Sei bellissimooo», canticchia una ragazza abbracciata al suo fidanzato, ripetendo la strofa di una canzone di Gianna Nannini. Una ragazza tiene il pupazzo di un panda sulle spalle. Prima dell’inizio del concertone sponsorizzato da Stellantis con il brand Fiat, sale sul palco il sindaco Stefano Lo Russo, arrivato dopo una merenda sinoira con la giunta e, dopo aver scambiato due battute con il comico Davide D’Urso, dice: «Vogliamo far conoscere Torino nel mondo». Poi presenta il logo ufficiale di Torino che si vuole candidare a Capitale Europea della Cultura 2033. Un simbolo nato dalla collaborazione tra il Gruppo Armando Testa e un’ottantina di ragazze e ragazzi di istituti superiori e le bambine e i bambini della scuola primaria. Il logo è To 33, la scritta To è in blu, la ‘o’ richiama un occhio che emana una scintilla gialla. Giallo anche il numero 33. In piccolo la scritta: Torino 2033 Capitale Europea della cultura. Poi si entra nel vivo della festa, spazio alla musica.

La serata, un impegno organizzativo ingente, è filata liscia, senza problemi. La polizia municipale nel corso di tutta la giornata ha schierato in vari turni circa 200 vigili urbani per i controlli stradali e per garantire la sicurezza e le informazioni sulle modifiche alla viabilità dovute alla chiusura di interi tratti di strada. Qualche piccola protesta solo tra alcuni commercianti di via Po, che lamentano le regole troppo stringenti. Kryolan, il negozio dí cosmetica di Lucia Gravinese, spiega: «Io abito in via Po da quindici anni. Da quando con Chiara Appendino sindaca è successo l’incidente in piazza San Carlo tutto è cambiato. Prima a San Giovanni lavoravamo tutti. Ora ci sono regole troppo restrittive», dice. Ma sono voci isolate, di fatto la gran parte della città ha festeggiato (e lavorato). Evelina, della pelletteria Astore, è tra queste: «Siamo aperti da stamattina. L’organizzazione è stata ottima. A Torino ci vorrebbero due santi patroni e noi saremmo più felici».
La folla ha iniziato ad avvicinarsi ai dieci varchi già dal primissimo pomeriggio. L’umore dei più è festoso. Danilo Caruso, informatico, 27 anni, è arrivato all’una del pomeriggio. È riuscito a conquistare la prima fila fronte palco: «Sono qui per Annalisa, Alessandra Amoroso e Tananai. Arrivo da Beinasco». Valentina Vincini, 32 anni, non vede l’ora di vedere Mahmood. «Vivo a Parrella e sono venuta soprattutto per lui. Ho preso i mezzi pubblici. Spero di divertirmi», spiega. Insieme a lei Michele Murgia, studente del Politecnico, 24 anni. In fila c’è anche Enrica, 45 anni, di Racconigi: «Io sono qui dalle 18 ma mio figlio con l’amico dalle 16», spiega. «In genere non vengo mai per i fuochi, ma visto che amo Annalisa, eccomi». Federica Di Maio, siciliana alla residenza Giulia, studentessa in scienze pedagogiche si rifocilla con del riso portato da casa in attesa che la musica inizi: «Sono arrivata alle 17 per Alessandra Amoroso e Gianna Nannini». Poi è tempo di musica: ai piedi del palco ci sono anche il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, il presidente di Stellantis, John Elkann, per godersi concerto e fuochi.
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