la storia di Francesco u Leng
La navigazione nel mare dei social media può essere un’operazione non sempre appagante. Spesso ci si trova a chiedersi il perché di alcune condivisioni, altre volte la non spontaneità di alcuni contenuti è ben visibile da occhio miope. Anche a diottrie elevate. La popolarità di chi si espone sulle piattaforme social dura spesso un battito di ciglia, soprattutto se non autentica e non gestita bene: sotto i riflettori dei nostri smartphone ne sono passati in tantissimi, di pochissimi ne abbiamo memoria. Il ‘segui’ è un atto di fiducia, al primo inciampo viene meno. Ma se il racconto che si fa di sé è genuino, se con la crescita del numero di seguaci i piedi riescono ad essere ben ancorati a terra, il legame con il pubblico prende forma. Una forma destinata a durare.
A regalare sorrisi a tantissimi giovani e meno giovani, in questo momento, c’è il profilo Instagram e Tik Tok di Francesco De Giosa, meglio noto come Francesco u Leng. Nulla di rivoluzionario o di alto profilo culturale, ma di cuore. Dalle classifiche su svariati temi, all’interazione verace, fino a semplici messaggi sociali come l’invito a diventare donatori di sangue. Francesco fa il panettiere, suda tanto e fa turni non leggerissimi a lavoro, da qui la voglia di svago sui social network. Viene giornalmente fermato da tantissimi concittadini e non solo. Si ambisce al selfie con lui e magari ad un piccolo video con i suoi tormentoni.
Lo abbiamo ospitato in Buongiorno Bari, non ha preteso nessun gettone di presenza come alcuni suoi colleghi e ha subito sposato l’idea di regalare un buongiorno spensierato alla Puglia che si appresta a vivere una nuova giornata. In tanti arricceranno il naso per questo nostro contenuto, ma noi intravediamo il sorriso dei tanti bambini che riguarderanno la nostra intervista e ci va bene così. Sperando che Francesco u Leng accolga la nostra richiesta di ingentilire il lessico, in favore delle tante espressioni divertenti del nostro bagaglio popolare, del quale lui ne è ampiamente maestro.