L’opposizione ignorata davanti al Santo Padre
Canosa Sannita esclusa dalla democrazia: la denuncia arriva dai gruppi consiliari di opposizione che dicono di essere stati ignorati davanti al Santo Padre.
“Con sgomento e profondo rammarico i gruppi consiliari Per Canosa Tonino e Siamo Canosa denunciano pubblicamente l’ennesimo grave atto di esclusione politica e istituzionale da parte della sindaca di Canosa Sannita, Berardi Costanza, che ha deliberatamente escluso i rappresentanti della minoranza dalla partecipazione al Giubileo degli amministratori locali, svoltosi sabato 21 giugno in Vaticano alla presenza di Sua Santità Papa Leone XIV” scrivono in una nota congiunta i consiglieri Tonino Settimio, Antonio Di Sario e Lorenzo Di Sario.
“Un evento di alto valore spirituale e civile – proseguono – pensato per tutti gli amministratori locali, è stato trasformato in una passerella di parte, negando la dignità rappresentativa di 543 cittadini canosini. La sindaca, eletta da soli 327 votanti, ha compiuto una scelta grave, divisiva e antidemocratica, ignorando la reale composizione del Consiglio Comunale e disonorando il principio di rappresentanza. Questo non è solo uno sgarbo politico. È un attacco diretto alla democrazia. In un momento che avrebbe dovuto unire, prevale invece l’arroganza del potere che esclude, che isola, che mente persino al Santo Padre portando con sé un’immagine falsata e incompleta del nostro paese. Le parole di Papa Leone XIV su responsabilità, ascolto e cura del bene comune sono risuonate in Vaticano mentre a Canosa si consumava l’ennesimo atto di prevaricazione istituzionale. Con quale coscienza – si chiedono – la sindaca Berardi ha potuto presentarsi a Roma senza vergogna, mentre lasciava a casa i rappresentanti della maggioranza numerica dei cittadini di Canosa?”.
I tre consiglieri dei gruppi Per Canosa Tonino e Siamo Canosa, infine, rivendicano con forza il loro ruolo di consiglieri comunali, “garanti della pluralità, della legalità e della partecipazione democratica. E denunciamo un atteggiamento autoritario, inaccettabile e profondamente lesivo dei valori costituzionali. Alla cittadinanza va il nostro impegno a non permettere che Canosa venga amministrata come una proprietà privata. Alla sindaca Berardi – concludono – ricordiamo che la democrazia non si misura con gli inviti esclusivi, ma con la capacità di rispettare e includere anche chi non ti ha votata. E quei 543 elettori esclusi, oggi, hanno più che mai ragione nel non aver creduto nel tuo progetto”.
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