Basilicata

Conservatorio “Giacomantonio” di Cosenza, il direttore Perri: «Boom di iscrizioni e visione internazionale»

Boom di iscrizioni e sguardo internazionale: il Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza cresce con i giovani talenti. Il direttore Francesco Perri racconta il successo e le prospettive future.


COSENZA – Sono quasi 500 i giovani che, quest’anno, hanno scelto il Conservatorio di musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza per intraprendere il proprio viaggio nella musica. Un dato che parla chiaro: per il quinto anno consecutivo, le domande di ammissione sono in forte crescita. Ma dietro queste cifre c’è molto di più. C’è un’idea di formazione che affonda le radici nella tradizione e alza lo sguardo verso il futuro.

In un’epoca in cui molti ragazzi sono alla ricerca di percorsi solidi e professionalizzanti, il Conservatorio cosentino riesce a distinguersi con un’offerta formativa ampia e innovativa: dalla musica classica alla contemporanea, dalla composizione alla didattica, fino alla musica applicata. È proprio la contaminazione tra approcci complementari, rigore accademico e sperimentazione creativa, a rendere il “Giacomantonio” un magnete per giovani talenti.

Ma la forza del Conservatorio non si misura solo nei corsi attivati o nei titoli di studio rilasciati. La vera anima dell’istituto sta in una visione educativa profonda, in cui la musica non è solo tecnica, ma linguaggio, emozione, racconto. Ogni nota è una parola, ogni frase musicale un verso poetico. Ed è qui che la passione si trasforma in carriera, il sogno in realtà. Il “Giacomantonio” è anche un laboratorio creativo che dialoga con il territorio e con il mondo. A raccontarcelo è il direttore del Conservatorio Francesco Perri (compositore e direttore d’orchestra), artefice di un cambiamento profondo e ambizioso, che nella nostra intervista ci svela come il Conservatorio stia diventando un polo sempre più inclusivo, performante e internazionale.

Direttore Perri, dai dati raccolti emerge una crescita significativa in alcuni settori: quali sono i principali trend che si possono osservare e cosa rivelano sulle preferenze degli studenti?

«Abbiamo registrato numeri molto significativi in diversi settori. Il canto lirico continua a crescere, con 49 domande. Un record assoluto per il Conservatorio. Il violino con 31 domande e il sassofono con 19 mostrano una crescita importante. Altri indirizzi come musica d’insieme (18 domande) e didattica dello strumento (14 domande) confermano un interesse costante. Il dipartimento pop-jazz si mantiene molto vivo, e il pianoforte ha un’alta concentrazione di studenti, tanto che siamo secondi in Italia solo a Milano per il numero di classi attive».

Cosa emerge da questi numeri?

«Una maggiore consapevolezza negli studenti: non si punta più solo al solismo, ma si guarda molto all’inserimento in orchestra, alla musica da camera, al teatro, alla formazione di ensemble. Inoltre, strumenti un tempo meno richiesti come fagotto, oboe e organo stanno vivendo una nuova primavera. Tutto questo ci fa riflettere sulle prospettive future del Conservatorio e del panorama musicale».

Direttore Francesco Perri, quali sono i principali punti di forza dell’offerta formativa del Conservatorio?

«Oltre ai tradizionali piani ministeriali, abbiamo avviato un protocollo con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, che permette agli studenti di integrare il proprio percorso con discipline umanistiche e viceversa. Questo scambio arricchisce il bagaglio culturale e formativo di tutti. Inoltre, puntiamo a nuove figure professionali. Il nostro approccio è generalista, in senso assolutamente positivo, perché Cosenza ha bisogno di un Conservatorio capace di abbracciare ogni tipo di corso e di esigenza».

In che modo il Conservatorio interagisce con il territorio e il panorama musicale nazionale e internazionale? Ci sono collaborazioni o progetti rilevanti in corso?

«Il Conservatorio è protagonista di una rete internazionale molto ampia, con ben 56 protocolli attivi con università europee ed extraeuropee, da Bangkok agli Stati Uniti. Questi accordi favoriscono la mobilità degli studenti e lo scambio culturale. Sul territorio, inaugureremo a luglio, a Palazzo Sersale di Cerisano, un hub dedicato alla progettazione e registrazione musicale. Inoltre, il polo didattico di Corigliano-Rossano, inaugurato lo scorso anno e partito a gennaio, ci consente di estendere l’offerta formativa anche nelle aree più distanti rispetto alla sede centrale di Cosenza».

Cosa spinge così tanti ragazzi a scegliere un percorso musicale proprio a Cosenza?

«Viviamo un periodo storico molto complesso, e scegliere la musica come carriera resta una sfida coraggiosa e rischiosa. Tuttavia, il fatto che tanti giovani guardino a Cosenza come punto di riferimento ci fa pensare che la città stia attraversando un momento davvero positivo nel campo musicale. Negli ultimi cinque anni, infatti, si è assistito a una vera e propria rivoluzione culturale».

Elemento chiave di questa svolta?

«La nascita dell’Orchestra Sinfonica Brutia. Una realtà che coinvolge il Conservatorio, l’amministrazione comunale e altri soci, e che da quattro anni è attiva sul territorio».

Direttore Perri, lei ha fortemente voluto la creazione dell’Orchestra Sinfonica Brutia come strumento per rilanciare la musica a Cosenza. Quali opportunità offre questa realtà?

«Questa iniziativa, a cui tengo molto, nasce dalla volontà di creare un collegamento concreto tra la formazione accademica e il mondo professionale, offrendo agli studenti la possibilità di costruire una carriera direttamente nella propria città. In parallelo, il Conservatorio sta formando nuove figure professionali legate all’orchestra e alle produzioni musicali, ampliando così gli sbocchi lavorativi. Sono convinto che l’aumento delle domande di ammissione rispecchi proprio la speranza e la determinazione dei giovani nel trovare a Cosenza non solo una formazione di eccellenza, ma anche reali opportunità di lavoro e crescita».


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »