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L’incompetenza di Trump potrebbe portare i semi della sua stessa distruzione

In attesa di vederlo di nuovo live con la E Street Band in The Land of Hope & Dreams Tour allo Stadio San Siro di Milano il 30 giugno e il 3 luglio, Bruce Springsteen il 27 giugno pubblicherà “Tracks II: The lost albums”. Un cofanetto di sette album inediti (“LA Garage Sessions ’83”, “Streets of Philadelphia Sessions”, “Faithless”, “Somewhere North of Nashville”, “Inyo”, “Twilight Hours” e “Perfect World”) che racchiude 83 brani, composti tra il 1983 e il 2018. Il progetto è stato realizzato dall’artista stesso con il produttore Ron Aniello, l’ingegnere del suono Rob Lebret e il produttore supervisore Jon Landau presso i Thrill Hill Recording Studios nel New Jersey.

I Lost Albums erano dischi completi, alcuni addirittura già mixati ma mai pubblicati – ha spiegato Springsteen – Ho suonato questa musica per me stesso e per alcuni amici intimi per anni. La possibilità di registrare in casa ogni volta che volevo mi ha permesso di esplorare una vasta gamma di direzioni musicali diverse”. C’è la colonna sonora di un film mai realizzato nel 2005 con “Faithless“, i brani country di “Somewhere North of Nashville“, i racconti ricchi di dettagli ambientati al confine con il Messico in “Inyo” e le atmosfere noir-orchestrali di metà secolo con “Twilight Hours“.

Sei singoli hanno anticipato la pubblicazione di venerdì 27 giugno, uscendo sulle piattaforme digitali: “Rain in the River”, tratto dall’album perduto “Perfect World”, “Blind Spot”, incluso in “Streets of Philadelphia Sessions”, “Faithless”, tratto dall’album omonimo, e “Repo Man”, brano dell’album “Somewhere North of Nashville”, “Adelita”, tratto da “Inyo” e infine “Sunday Love”, tratto dall’album “Twilight Hours”.

C’era qualcosa che mancava in alcuni di essi o in alcuni casi non mi sembravano semplicemente finiti. – dice Springsteen sui sette album. Spesso leggo che dicono di me che negli Anni 90 ho avuto un “lost period” o qualcosa del genere. In realtà, io e Patty stavamo crescendo i nostri bambini che erano molto piccoli all’epoca. Quindi questo ha influenzato un po’ la mia produzione lavorativa. Ma io davvero, davvero, lavoravo per tutto il tempo. Nel corso del tempo, ho accumulato una piccola collezione di album completi che per una ragione o per l’altra non sono mai stati pubblicati”.

Infatti, come riporta il The Times, quattro dei sette “album perduti” provengono dagli Anni 90, quando Springsteen e Patti Scialfa, una ex fidanzata del New Jersey con cui si era riavvicinato nel 1988, erano occupati a crescere Evan, Jessica e Sam. La famiglia si trasferì a Beverly Hills nel 1990, e anche se tornarono nel New Jersey quando i bambini iniziano la scuola. “Non ero coinvolto nella scena di Los Angeles, qualunque cosa fosse. Avevamo una vita abbastanza tranquilla, io, Patti e i bambini. Avevo lo studio, e sicuramente non vivevo una vita notturna perché non l’ho mai amata. La trovavo troppo poco seria. Ero un giovane uomo serio”.

Uno degli album perduti “Inyo” riflette la situazione di oggi: “’The Ghost of Tom Joad’ parla di storie di immigrati, e quello era 30 anni fa. Non avevo alcun intento politico, volevo semplicemente raccontare storie di personaggi efficaci. Ma ora il tema è emerso in primo piano. È tutto quello che abbiamo visto ultimamente, ed è stato disgustoso e disumanizzante per molti che vivono qui nel Paese. Con queste canzoni, la mia intenzione è l’empatia. Cerco di farti camminare nelle scarpe di qualcun altro”.

Il riferimento si sposta poi allo scontro con Trump: “È una tragedia americana. Stiamo vivendo un momento terribile nella storia, in cui il Congresso si è auto-neutralizzato e i limiti che una volta frenavano questo tipo di leadership si sono dissolti. La pura incompetenza di questa amministrazione potrebbe portare i semi della sua stessa distruzione. Ma non so cosa succederà. Non ho mai vissuto un momento come questo in tutta la mia vita e ho 75 anni”.


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