Hara Alonso – touchmenot: E’ nata una stella :: Le Recensioni di OndaRock
Hara Alonso crede che la musica possa avere un effetto sensoriale sulla pelle (e non è ovviamente la sola a crederlo, ma è in compagnia di illustri pensatori come Emanuel Swedenborg e Baudelaire). Per dimostrarlo ha registrato una manciata di brani in compagnia di Ryan Packard (percussioni), Ville Bromander (contrabbasso) e Ellen Söderhult (voce). Per completare il suo ultimo album in studio, “touch•me•not”, la stessa Hara Alonso ha costruito un labirinto di suoni e umori servendosi di field recordings, del fidato Roland Juno 6 e dell’immancabile pianoforte preparato.
Dall’acerbo esordio di “Somatic Suspension” sono passati appena pochi anni, ma sembrano decenni. Tale è la maturità raggiunta dalla musicista spagnola residente a Stoccolma nel suo ultimo lavoro. Dove ogni dettaglio è dosato per comporre un quadro d’insieme ammaliante.
“Meandering” parte in sordina, con pochi suoni rubati alla quotidianità come in una stanza di Taylor Deupree. Sotto questa cortina di rumori d’ambiente comincia a risuonare una melodia lunare insieme a un pianoforte che gronda letteralmente grappoli di note, in una visione ultra-romantica alla Wim Mertens. Diversi livelli si sovrappongono a creare un effetto dirompente: è la porta per entrare nell’universo di Hara Alonso e di “touch•me•not”.
La seguente “Millions Of Other Suns” è ancora più liquida e sognante, con una voce ultraterrena (quella di Ellen Söderhult) che sussurra una melodia al vento, mentre tutto intorno è un brulicare di micro-suoni.
I sei brani in scaletta sono di media durata, complessivamente il disco supera appena la mezz’ora. Eppure la frase di pianoforte che crea il tappeto per l’ambient melanconica di “Covered In Noise” potrebbe durare un’eternità. Il timbro è quello del leggendario Yamaha CP-70, oggi relativamente poco utilizzato, ma secoli fa immortalato in tanti capolavori progressive-rock e space-ambient.
Il ritmo cresce inaspettatamente nella meravigliosa “Breaths, Pulsations, Murmurs”, bagno armonico impalpabile in grado di trasformarsi in irresistibile mantra Idm nel giro di un paio di minuti.
Finale degno dei capolavori del compianto A Produce con la meravigliosa “Tracing That Sound That Once She Thought Was Nice”. Da innamorarsene.
23/06/2025