Liguria

Sampdoria: Sibilli è mister playout, attenzione a non buttare il bambino con l’acqua sporca


Come scritto a più riprese anche sulle pagine di Genova24, il problema della Sampdoria 24/25 non è stato tanto nelle scelte dei giocatori, ma nella gestione della squadra dal punto di vista tecnico e, soprattutto, mentale. Ora dal club ci si aspetta equilibrio nel pianificare la prossima annata. Posto che quella appena conclusa rimane fallimentare, visto che l’obiettivo era salire in Serie A, sarà importante non esagerare con la riconoscenza presi dall’entusiasmo della vittoria del playout né rischiare di gettare via il bambino con l’acqua sporca cancellando tutto.

Sul lato allenatori, Evani e Lombardo sono retrocessi al termine della regular season, questo peserà nel giudizio, fallendo due appuntamenti cruciali come le trasferte contro Carrarese e Juve Stabia. Dalla loro, la miglior media punti delle quattro gestioni totali e un mese di lavoro in cui hanno rigenerato gambe e spirito di una squadra bruciata dall’onta della discesa in Serie C. Una cosa tutt’altro che scontata, soprattutto per la proporzione del divario che si è visto tra Sampdoria e Salernitana nei tre tempi e mezzo in cui si è giocato. Chi deciderà dovrà valutare quanto la “strana coppia”, il primo pacato e il vice indiavolato, sia adatta per costruire da zero un progetto vincente con una squadra che per un po’ non sarà con le spalle al muro, si spera, come in questi 30 giorni.

Il numero dei giocatori in scadenza è notevole. Anche in questo caso bisognerà ponderare bene il dà farsi. Il direttore Andrea Mancini aveva dimostrato intuito nella sua gestione portando in blucerchiato Pedrola e Leoni ma anche giocatori come Esposito, Ghilardi e Facundo. Servirà cambiare molto, tra cui un bel lifting all’attacco, ma ragionare anche sul fatto che in questo mese qualcosa a livello ambientale e di coesione è cambiato. E tenere conto che in un collettivo senza gioco come quello visto nella regular season tutti i giocatori risultano più deboli.

Il primo nome per la stagione del riscatto non può che essere Giuseppe Sibilli, mister playout. All’andata è stato il migliore della partita, una costante spina nel fianco della squadra campana. Al ritorno, il goal che ha sancito la salvezza della Sampdoria. Qualche sprazzo lo aveva già fatto vedere durante la stagione, ma l’impressione è che in un contesto di gioco organizzato possa essere ancora un top per la categoria. Tra l’altro, Sibilli aveva segnato anche l’anno scorso nel playout tra il suo Bari e la Ternana. Un prestito con diritto e, a questo punto, dovere di riscatto.

Compito quindi di Andrea Mancini cercare di capire chi sono i giocatori che hanno reso poco ma che potrebbero nelle condizioni giuste rivelarsi preziosi per l’assalto alla Serie A.

Sibilli ha parlato ieri sera ai microfoni del club: “Abbiamo sofferto per un mese, abbiamo dato di più di tutto quello che avevamo dentro e oggi raccogliamo quello che ci meritiamo”.

Secondo me la differenza tra le due squadre è stata che comunque noi avevamo già passato il male assoluto e quindi la testa era sicuramente più libera. Infatti, secondo me, abbiamo fatto le migliori due partite della stagione. Fortunatamente sono arrivate in un play-out. Ho già affrontato un play-out lo scorso anno, quindi magari per me era più semplice rispetto agli altri approcciare la partita. Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto. Abbiamo dimostrato che questa maglia vale tanto. C’è stata una chance, l’abbiamo colta”.

Sui goal sfiorati all’andata: “Quando uno guarda la partita da fuori, sembrano delle occasioni sprecate, però se le analizzi: il primo tiro è uscito di niente, poi c’è stata una bella giocata, il secondo tiro ha fatto una bella parata, il terzo tiro me lo sono mangiato. Oggi mi è capitata qualche occasione in meno, però sono stato bravo. Ho legato bene con la squadra, mi sono trovato bene con Massimo Coda. Secondo me abbiamo fatto una grande partita”.

Una buona gestione della pressione al ritorno in un Arechi infuocato: “Non era facile, perché venire a giocare qua, in questa piazza, è sempre difficile. Siamo stati bravi, siamo stati compatti. Un ringraziamento comunque speciale anche al mister e allo staff, perché ci hanno dato tanto in questo periodo. Al direttore. Io penso che questa società si meriti veramente tanto, i tifosi”.

“Sono contento sia finalmente finita questa stagione, che è stata pesante per tutti. Vado a casa da mio figlio che mi sta aspettando da due mesi e mezzo”.




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